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Le lievi scosse di terremoto che sono state avvertite sul Vesuvio in questi giorni «sono piccole fratture superficiali del cratere che dopo l'ultima eruzione del 1944 si raffredda, compatta e tende ad abbassarsi. Questo fenomeno ovviamente genera una fratturazione superficiale della crosta con lievi terremoti». Francesca Bianco, ex direttrice dell'Osservatorio vesuviano di Napoli e oggi alla guida del Dipartimento vulcani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, spiega così le scosse che si sono verificate sul vulcano di Napoli.
«Gli ultimi eventi sismici del Vesuvio - dice Bianco all'Ansa - hanno avuto una bassa magnitudine, come quello del primo gennaio con una scossa superficiale di magnitudo 2 nella zona del cratere.
Non preoccupano quindi le piccole scosse sul Vesuvio, come pure quelle registrate a Ischia: «Ne abbiamo registrate alcune - spiega Bianco - tra cui quella di magnitudo 1,4 avvenuta a Forio il 24 dicembre. Queste sono dovute alla grande circolazione di fluidi sotterranei che portano a una ultra-micro sismicità e in generale alla dinamica dell'intera isola che è in abbassamento. Queste scosse sono quindi legate alla dinamica generale dell'isola e non alla risalita di magma, come accade anche al Vesuvio, che si sta raffreddando e compattando e quindi porta piccole scosse. Ischia è in un lentissimo e al momento poco importante abbassamento, in particolare la zona Epomeo si abbassa su velocità maggiore anche se non forte. Quindi non c'è a oggi una preoccupazione vulcanica, mentre per quanto riguarda i terremoti , ricordo che la scienza mondiale continua a non poterli prevedere».
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Il Mattino