Vesuvio, amianto, pneumatici e scorie: il leggendario sentiero di Spartaco diventa discarica

Vesuvio, il sentiero di Spartaco diventa discarica
Narrano le fonti storiche  che quando nel 73 a.C. la milizia comandata dal pretore Gaio Claudio Glabro inviato da Roma per sconfiggere la rivolta degli schiavi strinse...

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Narrano le fonti storiche  che quando nel 73 a.C. la milizia comandata dal pretore Gaio Claudio Glabro inviato da Roma per sconfiggere la rivolta degli schiavi strinse d'assedio il rifugio sul Vesuvio dove si erano asserragliati Spartaco e i suoi, quest'ultimi, approfittando dell'oscurità, riuscirono ad aggirare l'assedio con un memorabile stratagemma. Legando tra loro tralci di vite, ricavarono corde abbastanza resistenti per calarsi da un fianco del vulcano e senza che le sentinelle se ne accorgessero,  riuscirono addirittura a circondare l'accampamento romano e, sfruttando l'effetto sorpresa li attaccarono, sterminando gran parte dei legionari.


Dai quei fatti leggendari sono passati oltre duemila anni e gli stessi sentieri, rimasti nella memoria degli anziani del luogo e non solo, sono ancora oggi praticabili;  e purtroppo non solo da chi vuole ripercorrere le gesta dello schiavo di Capua che fece tremare Roma. Da qualche tempo infatti il sentiero che conduce al rifugio di Spartaco, in località Carcava nel comune di Ottaviano, nonostante gli sforzi di singoli e associazioni per renderlo fruibile , è vittima di scarichi abusivi, spesso anche speciali come amianto, pneumatici e scorie di lavorazione.

«Il Rifugio di Spartaco è uno dei luoghi più affascinanti del Somma-Vesuvio, chiunque l'ha visitato è rimasto molto entusiasta – fa sapere  Gennaro Barbato,  presidente e portavoce dell’ associazione Spartacus -  Gennaro assieme ad altri volontari da anni è impegnato per la valorizzazione del territorio vesuviano e non solo - In passato il rifugio era molto frequentato da chi voleva fare una  gita fuori porta, immerso nella natura del monte Somma Vesuvio. Purtroppo oggi il sentiero che vide passare l’armata di Spartaco , è occupato da tanta monnezza. La prima cosa da fare capire ai cittadini è che un luogo è bello quando è rispettato, altrimenti è  impossibile parlare di sviluppo e di turismo».
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Il Mattino