Grossi cumuli di rifiuti, materassi abbandonati alla rinfusa, odori nauseabondi che provengono dai cassonetti puliti "a singhiozzo" da Asìa, erbacce, caditoie...
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Sul fronte del verde pubblico la situazione è particolarmente grave. Come ha ammesso lo stesso consigliere comunale dei Verdi Marco Gaudini, le casse disastrate del Comune non consentono interventi su larga scala, quelli di cui alcuni alberi di via Foria avrebbero tanto bisogno. «L'amministrazione comunale ha fatto un censimento sulle alberature della città - spiega Gaudini - e gli interventi che sono stati fatti in questi mesi sono stati rivolti principalmente alla messa in sicurezza. Le potature ordinarie, ad oggi, sono in grande difficoltà. Ho più volte chiesto all'amministrazione di trovare soluzioni alternative, anche attraverso altre fonti di finanziamento. Problematiche di questo genere - ha poi concluso - non riguardano solo via Foria ma anche altri punti della città».
Il forte degrado urbano che interessa via Foria non risparmia, inoltre, piazza Cavour. Grosse montagne di rifiuti sono ormai parte dell'arredo urbano della piazza che, di notte, accoglie decine di extracomunitari che bivaccano sugli ormai semi distrutti giardinetti. Le giostrine della piazza sono state completamente vandalizzate e, ad oggi, più che uno svago rappresentano un pericolo per i bambini del quartiere. «Non riusciamo a capire come sia possibile che ne il sindaco de Magistris e ne i suoi assessori siano in grado di risolvere una situazione di questo genere - spiega il presidente dell'associazione "Vivere il Quartiere" Enrico Cella - è assurdo. L'erba è incolta, ci sono siringhe, i prati non vengono innaffiati. Tutto questo a due passi dal Museo Archeologico Nazionale e da via Toledo».
Nonostante le terribili condizioni di degrado che interessano via Foria, però, qualche segnale positivo arriva dagli imprenditori di zona. Nelle scorse ore, infatti, proprio un imprenditore privato si è fatto carico di un "salvataggio" di alcuni alberi che erano stati incredibilmente circondati da una "colata" di cemento. Senza l'intervento dei cittadini - fortemente appoggiati dai Verdi - gli alberi sarebbero stati condannati a morte certa. «Non sappiamo chi ha riversato cemento negli alberi - spiega Assunta Pacifico - ma appena ci siamo resi conto di questa situazione ci siamo attivati per salvare gli alberi che rischiavano di morire. Abbiamo rimosso il cemento e abbiamo piantato qualche fiore qui e la. Con il nostro ristorante - prosegue - abbiamo contribuito a portare turisti anche in questa zona. Per questo crediamo, e ci vogliamo ancora credere, nelle possibilità di rilancio di questa importante strada». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino