Vigile urbano ucciso a Napoli, si indaga sulle «ombre» nella sua vita privata

Si indaga sulla vita privata di Manlio Barometro, detto “Mariolino il vigile”, l’agente della Polizia Municipale ucciso in un agguato ieri sera in via Fratelli...

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Si indaga sulla vita privata di Manlio Barometro, detto “Mariolino il vigile”, l’agente della Polizia Municipale ucciso in un agguato ieri sera in via Fratelli Grimm, a Ponticelli. In campo il commissariato locale e la Squadra Mobile della Questura di Napoli, che cercano di fare luce sulla vita privata dell’uomo per delineare i contorni di un omicidio che, per modalità, riporta alla mente la criminalità organizzata.

 


“Mariolino”, però, in servizio presso gli uffici del Giudice di Pace di Castel Capuano, era incensurato e non risulta legato a nessuno dei clan in lotta sul quartiere. Per fare luce sull’omicidio si scava nella sfera personale, alla ricerca di “amicizie pericolose” che potrebbero aver decretato la sua morte. Proprio sulle sue frequentazioni, emerge da fonti investigative, erano da qualche tempo in corso delle attività di approfondimento da parte delle forze dell’ordine: c’era, insomma, qualche ombra, qualche lato oscuro non legato direttamente al suo lavoro nella cerchia delle sue conoscenze. Il riserbo, nella fase iniziale delle indagini, è totale. Si parte da pochi particolari certi: il cinquantanovenne era l’obiettivo dei killer, lo hanno raggiunto nel suo quartiere e gli hanno sparato almeno quattro colpi di pistola all’addome, a distanza ravvicinata. Una dinamica che fa pensare a un regolamento di conti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino