Vigili, allarme aggressioni a Napoli: «Due raid alla settimana»

La protesta del sindacato: auto fisse nei luoghi dei violenti, noi presi di mira

Uno straniero si avventa verso un vigile
L’aggressione e il grave ferimento al luogotenente della polizia municipale sotto il porticato del Duomo, sono avvenuti cento ore fa, briciole di tempo, eppure la vicenda...

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L’aggressione e il grave ferimento al luogotenente della polizia municipale sotto il porticato del Duomo, sono avvenuti cento ore fa, briciole di tempo, eppure la vicenda sta lentamente sparendo dalle cronache: «Accade sempre - spiega Roberta Stella - dopo la fiammata iniziale, le vicende della polizia municipale tornano nel limbo. Però gli agenti in strada sono nel mirino tutti i giorni e i numeri delle aggressioni sono spaventosi». Stella è delegata regionale del sindacato Csa, ma è soprattutto un vigile di Napoli: conosce i meccanismi che regolano la vita del Corpo, sa perfettamente quanti e quali sono i suoi colleghi che subiscono violenze e aggressioni.

L’altro giorno il Csa ha scritto al prefetto e al sindaco per chiedere attenzione sui pericoli ai quali sono sottoposti i poliziotti municipali: «Nel corso del 2022 sono state in totale 102 le aggressioni al personale della polizia municipale di Napoli, nei primi quattro mesi di quest’anno ne abbiamo già contate 54: significa che la percentuale di raid sta crescendo con vigore. Solo nei primi cinque mesi del 2023 l’unità operativa San Lorenzo (quella che si occupa del Centro Storico fino a piazza Garibaldi n.d.r) ha contato dieci feriti», Stella sfila il rosario dei numeri della quotidiana battaglia e s’incupisce.

Nella vorace ricerca di soluzioni seguita all’aggressione del luogotenente Ruoppolo, uno dei temi centrali è stata la dotazione di taser al personale della polizia municipale. Si tratta di “pistole elettriche” in grado di colpire malviventi o aggressori con scariche che riescono a renderli inoffensivi, senza l’utilizzo di armi da sparo: gli oggetti sono ampiamente in dotazione alle altre forze dell’ordine e da tempo si discute se dotarne anche le polizie locali.

Anche Napoli, dopo lunghi tentennamenti, ha deciso di provare i taser. Ma l’Amministrazione partenopea è partita con i piedi di piombo: sono stati ordinati per adesso solo quattro taser per una spesa complessiva di 18.495 euro e venti centesimi. «Ecco, chi può pensare di parlare già di dotazione di taser alla polizia municipale quando per adesso ce ne sono appena quattro, devono affrontare e superare i test dell’Asl e poi essere presentati agli agenti che dovranno ricevere una specifica preparazione all’utilizzo?», la sindacalista Stella è attonita di fronte alla questione: «Ovviamente questi oggetti, allo stato attuale, non hanno nessun impatto sulla gestione della sicurezza da parte della polizia municipale. E allora perché presentarli come una soluzione, se si tratta solo di un progetto ancora in fase embrionale? Perché, invece, non si pensa a una maniera per rendere meno complicata la vita di chi sta per strada?».

Alle domande, ovviamente, seguono risposte che il sindacato ha ben chiare.

«Si parla di ristrutturazione del Corpo ma, per adesso, sembra che tutto sia ridotto al solito valzer di poltrone - Stella non le manda a dire - non c’è attenzione alle reali necessità di chi sta in prima linea».

Si arriva a una nuova lista di richieste che, secondo la delegata regionale Csa, potrebbe almeno essere utile a migliorare la situazione: «C’è bisogno di maggiore collegamento con le altre forze di polizia, ecco perché abbiamo scritto al Prefetto. Troppo spesso siamo, soli, nei luoghi del disagio e della violenza, nelle aree dove si concentrano i disperati, gli arrabbiati, che individuano nella polizia municipale l’unico simbolo dello Stato, e si sfogano contro di noi». 

L’esempio-simbolo è quello di piazza Garibaldi: pattuglia fissa dalla notte fino all’alba: «Se la gente sapesse: ogni notte c’è un tentativo di assalto. Magari si potrebbe iniziare a predisporre pattuglie mobili e non fisse, così da non rappresentare un bersaglio. È una prima idea gettata lì, potrebbe essere il primo passo verso una vita migliore per la polizia municipale».

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Il Mattino