Villa Campolieto torna ai fasti del '700

Villa Campolieto torna ai fasti del '700
INVIATO Ercolano. Incanto Vesuviano. Terra antica, baciata dagli dèi, prescelta dai romani, amata dai sovrani. Terra di otium, quinta teatrale a cielo aperto dove...

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INVIATO Ercolano. Incanto Vesuviano. Terra antica, baciata dagli dèi, prescelta dai romani, amata dai sovrani. Terra di otium, quinta teatrale a cielo aperto dove architettura, pittura, giardini e Vesuvio si fondono con il mare del golfo di Napoli. È il Miglio d'Oro, ex Strada Regia delle Calabrie. Tra San Giovanni a Teduccio e Torre Annunziata: nascono qui le ville di delizia, sontuose ed eleganti, il più vicino possibile alla Reggia borbonica di Portici e alla famiglia reale di Carlo III di Borbone. Spumeggianti all'epoca; decadute ai primi del Novecento; alcune restaurate nei 70 e splendide adesso. Sfavilla villa Campolieto a Ercolano.


Sarà qui domani che la fondazione Ente Ville Vesuviane inaugurerà la dimora restaurata per la seconda volta in trent'anni. Tripudio di affreschi e colori fedeli all'origine; ristrutturazione sostenuta dalla tecnologia più all'avanguardia e sofisticata: sistemi di sorveglianza e sicurezza, impianto fotovoltaico a zero impatto ambientale; accessi super facilitati per i disabili. Gran festa domani per mostrare lo spazio teatrale della dimora, con 350 ospiti, tra cui rappresentanti del ministero dei Beni Culturali. E grande protagonista sarà ancora il 700 con tutta la sua arte, privilegiando la musica. Sarà perciò il concerto del maestro Salvatore Accardo con l'orchestra da Camera Italiana, ad aprire i festeggiamenti. Le Quattro Stagioni di Vivaldi, con scenario sul Golfo. Dopo il concerto del 2 giugno al Quirinale, il violinista più famoso al mondo, anch'egli Vesuviano, si esibirà per la prima volta in una villa d'epoca. Cultura, storia, economia: l'evento è infatti offerto dalla Banca di Credito Popolare di Torre del Greco: «La nostra vicinanza a questo tipo di manifestazioni è un segnale che si rinnova anno dopo anno - dice il presidente dell'istituto di credito, Filippo Perriccioli - È la conferma che il nostro passato e il nostro futuro sono legati da un unico filo conduttore: la cultura delle nostre genti, le nostre tradizioni, il nostro linguaggio, la nostra musica, le nostre espressioni. Perché siamo consapevoli che una vera crescita economica non possa prescindere da sviluppo, promozione e valorizzazione dell'immenso patrimonio di conoscenze della Campania».Ultime riunioni a villa Campolieto.

Tecnici, esperti, organizzatori: manca poco all'apertura del gran gala: «Dopo trent'anni dal primo intervento di restauro questa villa preziosa ritrova nuovo splendore - dice Paolo Romanello, direttore generale della fondazione Ente Ville Vesuviane, presieduta da Giuseppe Galasso - Ospitare il maestro Accardo è poi il sigillo più auterevole a cui questi luoghi possano ambire». E mostra una targa datata 30 anni fa: «Guardi qui - dice - il progettista ero ancora io. Combattemmo contro i privati e contro le pubbliche amministrazioni locali quando decidemmo di restaurare questa villa. Tutto intorno volevano costruirci palazzi a più piani. Furono anni difficili ma eccoci qui. Sono ancora io a firmare questo nuovo restauro: questo luogo e le altre Ville del Miglio d'Oro meritano una vita di lavoro». I prossimi obiettivi - annuncia l'architetto Romanello - saranno il recupero delle ville Favorita a Ercolano, Pignatelli a San Giorgio a Cremano, e Lauro Lancellotto a Portici. Rivive il patrimonio e rivive anche la città di Ercolano. Dopo l'avvio dell'apertura serale degli Scavi e del Museo Virtuale Archeologico, al costo di un euro e tre euro; l'inaugurazione del parco inferiore di villa Favorita aperto gratuitamente tutti i giorni, la stessa villa Campolieto è sempre aperta al pubblico. Gratuita la visita al piano terra, tre euro per il piano nobile con un esperto che illustra stanze e affreschi. Le camere da letto con affaccio sulla strada e sale ricevimenti e da pranzo con vista su giardini, boschetti, orti botanici, fontane e panorama. Del resto, queste residenze erano considerate luoghi di villeggiatura dove principi, duchi e cortigiani vivevano innanzitutto all'aperto.

«Manteniamo bassi i prezzi dei biglietti - aggiunge il direttore Paolo Romanello - perché questo patrimonio storico e culturale appartiene all'umanità tutta, ma soprattutto ai Vesuviani. E poi, riteniamo che visite gratuite e costi contenuti siano un incentivo a venire qui, apprezzare i propri tesori, condividerne l'importanza, diventare consapevoli e quindi perfino custodi di questi scrigni». Conoscere per apprezzare, difendere e diffondere. È anche la linea del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto: «Questa amministrazione sta investendo molte risorse in cultura. Coinvolgere la cittadinanza è l'unico modo per tutelare questi beni e spingere i cittadini a investire sul territorio, incentivare il turismo e quindi la ripresa economica del territorio».


In fondo, visitatori italiani e turisti stranieri non distinguono qual è l'ente a cui appartiene qualcosa. Parco Vesuvio, Sovrintendenza ai Beni Storici, Ville Vesuviane, Comune: «Ognuno per la propria parte stiamo tutti lavorando per il riscatto ambientale, sociale ed economico di questa meravigliosa fascia costiera - dice ancora Buonajuto - Se il Parco Vesuvio o la Sovrintendenza organizzano eventi, l'amministrazione comunale deve scendere in campo per garantire l'accoglienza: strade libere e pulite, vigili urbani in servizio oltre il normale orario di lavoro, parcheggi. Questo è l'investimento su cui noi tutti puntiamo». Prove generali agli sgoccioli: villa Campolieto è pronta. Gli affreschi del piano nobile risplendono di rinnovata luce. Tra Ercole, Diana, Venere, anche il volto del Vanvitelli: una sorta di presenza indelebile che l'artista lasciò ai posteri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino