«Villa Comunale di Napoli, noi messi alla porta denunceremo il Comune»

«Villa Comunale di Napoli, noi messi alla porta denunceremo il Comune»
Il ceffone da parte dell'Amministrazione Comunale è arrivato l'altro giorno, nel corso di un Consiglio che subito dopo s'è sciolto per mancanza di numero...

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Il ceffone da parte dell'Amministrazione Comunale è arrivato l'altro giorno, nel corso di un Consiglio che subito dopo s'è sciolto per mancanza di numero legale: l'accordo con l'associazione Green Care che voleva regalare alla città la gestione del verde della Villa Comunale è stato stracciato. L'ha comunicato l'assessore al Verde Luigi Felaco spiegando che ci sarebbero stati vizi procedurali nell'ambito dei controlli propedeutici alla stipula della convenzione per cui «il servizio competente ha avviato la procedura per l'annullamento dell'atto». L'associazione è presieduta da Benedetta De Falco che non riesce a contenere il suo disappunto: «Si sono piegati a logiche che non ci appartengono e che non comprendiamo. Adesso siamo pronti a percorrere le vie legali».


A quali logiche fa riferimento?
«Non voglio rimestare nel torbido, ricordo solo che dietro l'angolo c'è una scadenza elettorale e che in molti avevano protestato per questa convenzione».

Intende dire che ci sono motivi elettorali dietro la decisione?
«Non l'ho detto e non lo so. So solo che noi eravamo pronti a investire 800mila euro per il bene del parco più rinomato di Napoli, senza chiedere nulla in cambio e l'Amministrazione ha rinunciato a questo regalo che intendevamo fare alla città».

È per questo che minacciate di adire le vie legali?
«No, noi non facciamo queste cose».

E allora perché volete denunciare il Comune?
«Perché la nostra associazione ha uno scopo: tutelare e preservare l'ambiente e il verde storico. Avevamo pensato di poter contribuire ma, visto che non possiamo farlo, abbiamo il dovere di chiedere che si intervenga, che si indaghi».

Cioè? Quale sarebbe la denuncia?
«Stiamo valutando con i nostri legali, pensiamo che si tratti di un plateale caso di disastro ambientale e anche di mancata tutela di un sito storico. Non dimenticate che la Villa Comunale di Napoli è tutelata come verde storico, è come se fosse un museo e va protetta nella stessa maniera».

Il Comune non lo fa?
«C'erano alberi antichi e storici nella Villa. Uno di quelli più importanti è stato abbattuto senza rispetto».

Ritiene che non possano esserci possibilità di mediazione rispetto alla decisione del Comune?
«Guardi che qui non è questione di mediazione. Loro hanno ci hanno esaminato fino in fondo, hanno preteso documentazione, hanno eseguito controlli come se fossimo noi a prendere denaro pubblico, mentre eravamo noi quelli che regalavano tempo, passione e denaro al Comune. Adesso tirano fuori la vicenda dei vizi procedurali. Non è questione di mediazione, ci hanno semplicemente comunicato che non ritengono più valido il nostro accordo».

E su questo punto non vi batterete?
«Certo che lo faremo, ma non è questo ciò che intendevamo fare per la città. La nostra intenzione era di offrire alla comunità un investimento per rendere migliore Napoli, non quello di andare in tribunale. La battaglia legale oggi serve a poco, perché la Villa che è già devastata continuerà a sprofondare sempre più nel degrado mentre gli avvocati decideranno».

Secondo lei quanto hanno pesato le proteste contro la convenzione fra Green Care e il Comune?
«Non immagino quanto possano aver pesato. Però so che quelli che sono scesi in guerra contro quell'accordo, adesso non stanno pensando a una maniera per salvare gli alberi o per restituire dignità alla Villa».

Era solo una battaglia di principio contro Green Care?


«Ci sono sigle ambientaliste che amano fare guerre a chiunque ma non sono pronte a sporcarsi le mani di terra; certi ambientalisti sulla carta non hanno mai toccato una zappa né smosso zolle di terreno arido né verificato se un albero è ammalato oppure è sano. Noi ci mettiamo in gioco e offriamo soldi, ma il Comune ha ritenuto inutile il nostro aiuto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino