Villa del Sole, chiesti nove anni per l'ex primario Paolo Iannelli

Villa del Sole, chiesti nove anni per l'ex primario Paolo Iannelli
Per lui, la storia di questo processo, può essere sintetizzata in una intercettazione, quella in cui Paolo Iannelli è in barca e chiama il suo stretto collaboratore:...

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Per lui, la storia di questo processo, può essere sintetizzata in una intercettazione, quella in cui Paolo Iannelli è in barca e chiama il suo stretto collaboratore: «Pippo, mi raccomando portami un po’ di “materiale”». E per lui, parliamo del pm Henry John Woodcock, non ci sono dubbi sul significato del termine: «Il materiale sono persone anziane, per lo più provenienti dall’area periferica o dall’hinterland metropolitano che avevano subìto un trauma, erano sofferenti e in uno stato di soggezione: persone non evolute culturalmente, rispetto alle quali Paolo Iannelli era arrogante e deciso, in quella sorta di esodo che dal Cardarelli portava a Villa del Sole, la clinica di famiglia».


Aula 110, dura cinque ore la requisitoria del pm, al termine del processo a carico dell’ex primario del Cardarelli, ortopedico di riconosciuto spessore professionale, dominus della clinica di via Tasso legata al Cardarelli da una convenzione di intramoenia. Cinque ore, una richiesta di condanna durissima: otto anni di reclusione per concussione, al termine di una sorta di calcolo: sei anni la pena base, una concussione per costrizione, si arriva ad otto applicando un mese per ogni concussione (e ne contiamo 17), più un giorno per ogni reato di falso contestato, per arrivare alla somma di tre mesi (ne sono stati ricostruiti 91, si tratta degli interventi chirurgici effettuati sulla carta da Iannelli ma nei fatti - secondo l’accusa - da altri professionisti). Diversa la valutazione per gli altri imputati, a distanza di otto anni dal blitz che condusse in cella Paolo Iannelli.


È così che il pm chiede l’assoluzione nel merito per Massimiliano Mandato (difeso dall’avvocato Carlo Carandente Giarrusso), e per Mario Chiantera (difeso dall’avvocato Claudio Lanzotti); prescrizione invece per l’imputato Marco Von Arx. Ma qual è la replica del diretto interessato? Ieri assente, dopo aver assistito a un processo durato anni (e dopo aver fatto richiesta di essere riammesso in seno ai ranghi del Cardarelli), Paolo Iannelli ha sempre sottolineato la propria estraneità alle accuse. Spiega l’avvocato Maurizio Loiacono, che assiste Iannelli assieme al collega Bruno Von Arx: «La difesa si aspettava questo tipo di richiesta, nella consapevolezza che il pm non avrebbe mai contraddetto l’originaria impostazione; per noi è un dato significativo che si è basato sugli atti di indagine, senza confrontarsi su quanto emerso a dibattimento». Ma torniamo alle conclusioni della Procura. Tutto ruota attorno allo stato di soggezione in cui versavano alcuni pazienti del Cardarelli. Spiega il pm: «Ci sono decine di pazienti che denunciano di essere stati indotti ad operarsi in Villa del Sole, è stata una congiura contro Iannelli, che neanche conoscevano?».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino