«Canoe, pedalò e bar sulla spiaggia: così riqualificheremo il Lido Mappatella»

«Canoe, pedalò e bar sulla spiaggia: così riqualificheremo il Lido Mappatella»
«Il Lido Mappatella affidato con un bando alle associazioni da giugno a novembre per fare sport acquatici, affittare canoe, kayak e pedalò e avere un piccolo bar...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Il Lido Mappatella affidato con un bando alle associazioni da giugno a novembre per fare sport acquatici, affittare canoe, kayak e pedalò e avere un piccolo bar sulla spiaggia per ristorare i bagnanti. In cambio, i gestori si impegnerebbero a garantire la pulizia del lido e ad installare a proprie spese bagni e docce. Alla Rotonda Diaz il gazebo per prenotare le attività». Ecco l’ultima idea per l’estate del Comune di Napoli. A lanciare la proposta Daniela Villani, delegata al Mare di Palazzo San Giacomo: «L’idea – spiega – studiata in collaborazione con l’Autorità Portuale, è di valorizzare le spiagge pubbliche di Napoli, sottraendole all’illegalità, ma senza pregiudicarne la vocazione popolare. L’accesso sarà sempre libero e gratuito per tutti. Per questo pensiamo che il bando non includerà anche l’affitto di sedie e ombrelloni». Per partire, però, servirà anche l’ok della Soprintendenza. «Tutte le installazioni saranno temporanee», precisa Villani, che sulle date non si sbilancia: «Vorremmo partire quest’anno, ma dipenderà dai tempi tecnici».


L’iniziativa è emersa a margine del convegno «L’emergenza idrica e la dissalazione dell’acqua marina: impatti e normativa», organizzato dall’associazione Marevivo, presso il Circolo Canottieri di Napoli.

«Marevivo – spiega la presidente Rosalba Giugni – è da sempre in prima linea per la tutela del mare, che rappresenta una grande risorsa per il territorio». «Assieme alla Lega Italiana Vela – aggiunge Raffaella Giugni, consigliere Marevivo – abbiamo realizzato un’App che consente ai velisti di segnalare la presenza di cetacei, meduse, tartarughe o rifiuti in mare. I dati sono poi studiati dalle Università».
 

«Siamo ben felici di ospitare questi eventi – commenta Ivan Filippelli, vicepresidente del Circolo Canottieri – che promuovono la tutela del mare».

«Con le associazioni come Marevivo – aggiunge Daniela Villani – abbiamo già iniziato una lotta contro lo sversamento delle microplastiche. A maggio partirà la seconda edizione della campagna informativa “Un mare di opportunità”, in collaborazione con Aeroporto, Porto e Anm, con clip di un minuto e mezzo nelle stazioni e cartelloni alle fermate dei bus per sensibilizzare contro gli sversamenti di rifiuti a mare. A breve, inoltre, sarà disponibile sul portale del Comune, una sezione dedicata al mare, con tutti gli itinerari per i lidi e le attività acquatiche».

«Dobbiamo continuare a interrogarci sul mare e sulle sue risorse – incalza Rosalba Giugni – La dissalazione è uno dei temi più importanti. Secondo recenti studi, nel 2030 c’è il rischio che metà della popolazione mondiale non abbia acqua potabile a sufficienza. La dissalazione dell’acqua di mare può essere una strada, ma occorrono normative precise, che oggi mancano, e valutazioni di impatto ambientale, affinché i fanghi risultanti non contaminino l’ambiente».

«Per l’Italia si tratta di una nuova frontiera – spiega l’ingegnere Sergio Colagrossi, consulente di Idroambiente, società napoletana del settore – Ci sono una decina di impianti attivi o in costruzione, soprattutto sulle isole (Eolie e Ponziane, Lampedusa, Pantelleria, isola D’Elba), ma tutti di piccole dimensioni: tra i mille e i 4mila metri cubi al giorno, contro gli impianti di Spagna e Israele da 100-150mila metri cubi. Ci sono ipotesi per grandi impianti in Sicilia. Ma anche la Campania potrebbe avvantaggiarsi di queste tecnologie. Il problema è che al momento non c’è una legge che governa questo settore. Sarebbe importante supportare la sostenibilità degli interventi con una norma specifica».


«La carenza d’acqua – conclude Francesco Aliberti, docente di Igiene della Federico II – può essere superata anche con l’impiego di dissalatori, che vanno adeguatamente progettati e gestiti, per evitare impatti sull’ambiente».
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino