Ucraina, De Luca: «Rischiamo l'olocausto. Prioritario un cessate il fuoco»

Ucraina, De Luca: «Rischiamo l'olocausto. Prioritario un cessate il fuoco»
«Quando continuano a piovere missili e continuiamo a registrare migliaia di morti diventa prioritario un cessate il fuoco. Se non si comincia ad avviare un percorso, credo...

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«Quando continuano a piovere missili e continuiamo a registrare migliaia di morti diventa prioritario un cessate il fuoco. Se non si comincia ad avviare un percorso, credo che davvero rischiamo l'olocausto»: così il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando le notizie delle ultime ore provenienti dall'Ucraina, a margine della conferenza stampa del torneo Atp 250 al Tennis Club Napoli.

De Luca ha promosso una manifestazione per la pace e per un cessate il fuoco di un mese tra Ucraina e Russia che si svolgerà venerdì 28 ottobre a Napoli. «Sarà una bella giornata di mobilitazione, di serenità e un invito fortissimo ai governi e alle forze politiche ad impegnarsi davvero per una iniziativa di pace. Dobbiamo svegliare la nostra società, i nostri governi dal sonno della ragione nel quale mi pare stiamo precipitando tutti. Sappiamo che Zelensky è interessato, come tutti noi, a iniziare un percorso di pace. Il primo momento è sempre più difficile, c'è un clima di preoccupazione, di dubbi, di sospetti che un cessate il fuoco può avvantaggiare qualcuno. Ma cessate il fuoco significa congelare la situazione per quella che è e avviare un'iniziativa. Se non partiamo con un'iniziativa concreta, non siamo in grado di verificare quali sono i risultati possibili».

«Ho parlato con il console di Ucraina a Napoli una decina di giorni fa, c'era una richiesta a parte sua di assistenza per una nave ucraina nel porto di Napoli e abbiamo trovato subito una forma di collaborazione con l'autorità portuale». De Luca ha ricordato i 17.000 profughi ucraini che sono in Campania: «Da sempre siamo una delle tre regioni italiane che hanno accolto più profughi. Il sistema sanitario della regione è stato a disposizione da subito per curare i bambini ucraini, soprattutto al Santobono. Abbiamo probabilmente la comunità europea più vasta d'Italia quindi, al di là dei profughi, c'era già una comunità ucraina vasta, abbiamo legami profondi con l'Ucraina».

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Il Mattino