Era arrivata in Italia dopo uno dei tanti "viaggi della speranza": un rito juju in Nigeria e un debito di migliaia di euro per affrontare il viaggio, una violenza...
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I fratelli Stanley e Joshua Irabor, 19 e 22 anni, sono stati raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere per sequestro di persona a scopo di estorsione, emesse dal Gip di Bologna Alberto Ziroldi su richiesta del Pm Stefano Orsi, che ha coordinato l'indagine della squadra Mobile. Per lo stesso reato è indagato a piede libero un terzo nigeriano. I tre sono stati rintracciati a Casapesenna, nel Casertano, nella casa dove era stata tenuta segregata la giovane, con cibo razionato e nessun cambio di vestiti.
L'indagine è partita da una segnalazione Interpol, dopo che la zia della 17enne, che vive in Spagna, aveva ricevuto la richiesta di riscatto. Se non avesse pagato - le avevano detto - la nipote sarebbe stata mandata in Francia a fare la prostituta. Parallelamente alle attività della Polizia, anche la parente si è attivata interessando un gruppo di nigeriani che vivono a Napoli. Questi, una decina, sono riusciti a farsi consegnare la ragazza dai sequestratori, di fatto liberandola e facendola salire ai primi di agosto su un treno diretto a Nord. La 17enne, scesa a Vicenza, si è rivolta alla Polfer ed è stata poi affidata alle cure di una comunità di accoglienza. Nel frattempo, l'indagine della squadra Mobile ha portato all'individuazione e all'arresto dei sequestratori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino