Il Virgiliano si è piazzato al nono posto della classifica nazionale dei luoghi del cuore Fai. Nonostante il disastro che vede il parco chiuso da oltre due mesi, con 29...
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Il Fai ha così rilasciato il contributo di 15mila euro al progetto di rilancio dell'area. Fondi che si aggiungono ai 230mila euro messi sul piatto dal gruppo di industriali napoletani, che da un anno sono in contatto con Palazzo San Giacomo per finanziare il restyling dell'intero complesso. Un progetto figlio di un accordo di mecenatismo con il Comune, che per il momento resta in stand-by.
Quello sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo richiesto dall'associazione Premio GreenCare presieduta da Benedetta de Falco - si concentra sul restauro della parte centrale del parco dove si trova l'anfiteatro che rappresenta il luogo di incontro di tanti cittadini, e si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione del Parco dal titolo «Verde sulla Città». «Grazie a questa virtuosa collaborazione tra privati cittadini e amministrazione comunale, che ben rappresenta lo spirito che anima l'iniziativa I Luoghi del Cuore si legge sul sito Fai -, sarà quindi possibile il rilancio di questo luogo simbolo della città, tanto amato dai cittadini di Napoli». I lavori di restyling del Virgiliano sono stati anche approvati con una delibera di giunta comunale, dopo la redazione del progetto da parte di esperti del settore, al quale stava lavorando l'ex assessore al Verde Ciro Borriello. L'iter prevede prima il passaggio nella commissione locale paesaggistica e infine in Soprintendenza per il semaforo verde definitivo. L'idea è quella di sostituire gli alberi morti con altri già maturi, in un contesto generale di risistemazione della parte alta del Parco. Al netto dell'investimento, gli imprenditori non riceveranno in cambio alcun tipo di pubblicità per il proprio marchio. In sostanza un'azione di finanziamento a fondo perduto per salvare un parco, che da anni vive nel degrado più assoluto. Basti pensare all'ultimo sopralluogo del dicembre scorso, presenti anche i tecnici dell'Abc, quando fu assicurata una rapida ricognizione del Parco, dal momento che chioschi e bagni sono attualmente senza acqua, oltre alle ingenti perdite che si registrano in diversi punti.
Sono scesi in piazza anche comitati di quartiere. Meno di una settimana fa gli ultimi banchetti per la raccolta firme (che non rientrano nelle 23 mila per il Fai) organizzati dall'associazione Gazebo verde. Oltre duemila sottoscrizioni, per la petizione «Rivogliamo gli alberi a Posillipo» già inviata al ministero dell'Ambiente e al ministero dei Beni culturali. I cittadini rivendicano «dopo la quasi totale eliminazione degli alberi sulla collina di Posillipo, l'impegno da parte del Comune di ricreare il paesaggio e la natura in quella zona di Napoli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino