Volare low cost: rotte da record da e per Napoli

Volare low cost: rotte da record da e per Napoli
Non è più l'Alitalia la compagnia più frequentata dai napoletani per viaggiare in Italia. Alle austere insegne tricolori si sono sostituite negli ultimi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non è più l'Alitalia la compagnia più frequentata dai napoletani per viaggiare in Italia. Alle austere insegne tricolori si sono sostituite negli ultimi mesi quelle meno formali del rombo rosso di Volotea, la compagnia low cost spagnola fondata nel 2012 da Carlos Muñoz e Lázaro Ros, già inventori di Vuelig, poi ceduta all'Iberia. Piano piano, passo dopo passo, Volotea ha cominciato a ricollegare a Napoli le medie città italiane che in passato erano collegate da Alitalia o da altre compagnie più piccole, alcune ridimensionate, altre sparite. Ultimo passo il ritorno del volo diretto su Verona (accompagnato da tariffe promozionali), in passato operato da Meridiana.

Volotea offre da Capodichino 17 destinazioni: 7 collegamenti in Italia (Cagliari, Genova, Olbia, Trieste, Verona, Palermo e Catania), 4 in Francia (Bordeaux, Marsiglia, Nantes e Tolosa, nuova rotta per l'estate 2017) e 6 in Grecia (Creta, Mykonos, Santorini, Skiathos e le new entry Zante e Preveza Lefkada).

La strategia della low cost spagnola è quella di collegare direttamente le medie e piccole città europee eliminando i transiti negli hub. Del resto la fine degli hub, cioè gli aeroporti dove concentrare il traffico per le destinazioni di medio e lungo raggio, è sotto gli occhi di tutti: è la fine della dottrina Malpensa, ampiamente ridimensionata non solo per l'eterna crisi dell'ex compagnia di bandiera ma, soprattutto, per l'inutile allungamento di tempi e percorsi, che più che per aumentare il traffico lo hanno danneggiato.

La storia di Volotea spiega bene tutto questo e anche l'importanza che nel mondo dell'aviazione europea ha assunto Napoli e il suo aeroporto. «Siamo nati - spiega Carlos Muñoz, amministratore delegato di Volotea - per collegare tra loro le medie città europee: i mercati regionali hanno un potenziale di crescita enorme, un potenziale che solo i collegamenti diretti possono valorizzare. Del resto - aggiunge - nelle città medie c'è tutta l'Europa».
I numeri confortano l'analisi di Muñoz: ogni nuova rotta diretta fa crescere di cinque volte il numero di passeggeri che frequentavano in precedenza, facendo scalo, quel percorso. Con alcuni casi limite quando da 400 si è passati a 20mila passeggeri. Complessivamente Volotea di queste rotte regionali dirette ne gestisce 243 con percentuali di crescita a due cifre.

«Nei collegamenti Nord-Sud - spiega Muñoz - stiamo vedendo crescere il mercato delle famiglie che tornano nei luoghi d'origine non una volta l'anno, ma con le tariffe low cost e la rapidità del collegamento diretto, più volte l'anno. Questo succede in molte delle nostre 17 tratte su Napoli che è il terzo mercato italiano».
Volotea su Napoli nel 2016 ha movimentato 280mila passeggeri con una crescita rispetto al 2015 del 61 per cento e conta di crescere di un almeno un altro 40 per cento nel 2017. E un ulteriore trattativa in corso con Gesac per altre destinazioni tra cui la Croazia.


Capodichino si conferma grande attrattore per i vettori (nel solo ultimo mese Ryanair, Air Maroc, e il rafforzamento di Volotea) e continua a guardare soprattutto a quelle compagnie solide in grado di collegare Napoli a un numero sempre maggiore di destinazioni estere e già nel 2016 il 60 per cento dei passeggeri ha volato da e per destinazioni estere. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino