Arancia meccanica a Volla famiglia ostaggio di 5 finti poliziotti

Volla. Finti poliziotti con distintivi e decreto di perquisizione
VOLLA. Terrore da Arancia meccanica nell'abitazione di un imprenditore, sorpreso nel cuore della notte da cinque malviventi incappucciati - uno armato di pistola - e vestiti...

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VOLLA. Terrore da Arancia meccanica nell'abitazione di un imprenditore, sorpreso nel cuore della notte da cinque malviventi incappucciati - uno armato di pistola - e vestiti con le divise della Polizia di Stato. Non li hanno massacrati di botte, niente sangue ma una pistola, l'arma costantemente puntata che passava in rassegna sul volto dei familiari dell'imprenditore: la moglie e i loro due figli, giovanissimi.


Non portavano con loro bastoni, nè mazze da baseball, i "drudi" - i seguaci che nel noto film di Kubrick del 1971, accompagnavano il capobanda - e che, invece, la notte scorsa hanno tolto la pace ad un’intera famiglia di Volla, non vestivano di bianco ma - quattro dei cinque - indossavano una vistosa divisa da poliziotto. Ed è così che si sono fatti aprire, poco dopo le 5 del mattino. Doveva sembrare un blitz quell’irruzione: "Polizia, ci apra subito altrimenti sfondiamo la porta", hanno detto, "Dobbiamo fare una perquisizione". L'uomo, svegliato di soprassalto, di certo spaventato e, soprattutto, sorpreso ha aperto a quegli sconosciuti che mostrando il distintivo dallo spioncino della porta si professavano appartenenti alle forze dell'ordine. Ciak, ed è iniziato l'incubo. Quello vero. La vittima, un 40enne imprenditore edile del posto, dal quel momento è stato tenuto in ostaggio con la sua famiglia mentre la banda gli metteva a soqquadro la casa.

Il blitz, dunque, aveva il solo unico scopo di razziare la casa dell’imprenditore: hanno chiesto dove teneva “i soldi” e i “gioielli”. Probabilmente cercavano la cassaforte. Ma non si sono accontentati: del resto mettere in scena un blitz in pieno stile delle forze dell’ordine, con tanto di divise, distintivi e finto decreto di perquisizione non poteva finire con un nulla di fatto. Così hanno preso tutto quello che potevano portarsi via, dagli oggetti al denaro contante. Attimi letteralmente interminabili per quella famiglia, vittima di una efferata estorsione. L’imprenditore terrorizzato per i suoi familiari - tenuti sempre sotto il tiro dell’arma - non ha potuto altro che assecondare i delinquenti e consegnare loro tutto quanto hanno preteso.


Alla fine, dopo poco più di un'ora, che alle vittime è sembrata un'eternità, la banda è andata via sempre dalla porta principale: i cinque finti poliziotti sono usciti in fila dall'abitazione lasciando la porta spalancata con un'ammonizione: "Non avvertire nessuno altrimenti sono guai". L'imprenditore ripresosi dallo choc, nella stessa mattinata ha poi sporto denuncia dell'accaduto ai carabinieri della stazione di Volla. Le indagini sono scattate all’istante e sono attualmente in corso per rintracciare la banda, che potrebbe essere la stessa che ha colpito con lo stesso modus operandi altre vittime della zona. Un commando di diversi elementi sparpagliati nel vesuviano le cui fila sono tenute insieme da un’unica regia criminale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino