A Napoli anche tanta Buona Sanità: il premio per dar luce agli «erogatori di salute»

A Napoli anche tanta Buona Sanità: il premio per dar luce agli «erogatori di salute»
Non solo mala sanità: accanto ai tristi episodi che talvolta riempiono le pagine di cronaca nera, ci sono tanti professionisti che lavorano duramente per «erogare...

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Non solo mala sanità: accanto ai tristi episodi che talvolta riempiono le pagine di cronaca nera, ci sono tanti professionisti che lavorano duramente per «erogare salute». La buona sanità c’è, ed è tanta. A volte però fa meno rumore: eppure ci sono tanti medici che fanno della propria vita una missione, tanti casi di guarigioni difficili, tante testimonianze di come anche il mondo della sanità accolga tante «eccellenze comuni». Un vero e proprio esercito pronto a regalare vita e salute, impegnato 365 giorni all’anno in qualsiasi condizione e luogo;  un esercito a volte dimenticato e vessato. È per questo che è nato il premio Buona Sanità, arrivato ormai alla sua ventesima edizione. Un’occasione per dare visibilità e soprattutto speranza ai quei professionisti della salute che con la loro testimonianza di vita, e che con sacrificio sono d’esempio per il mondo dell’umana sofferenza. Il premio è dedicato a Costantino Mazzeo, un esempio concreto, una vita spesa al servizio della Sanità.


Ma c’è anche un messaggio da lanciare: «Bisogna dire basta, è necessario nel 2018 che la Sanità sia uguale in tutta Italia»; è la battaglia portata avanti dall’organizzatrice Mariarosaria Rondinella affinché tutti i pazienti possano avere diritto a cure adeguate in qualsiasi regione si trovino. E anche il sistema 118 Nazionale dovrebbe uniformarsi sul territorio italiano per contenuti e protocolli.

Sul palco allestito al Teatro Mediterraneo nella Mostra D’Oltremare di Napoli davanti alle telecamere di Capri Event sono state premiate innanzitutto le istituzioni: il Prefetto di Napoli Carmela Pagano, il Questore di Napoli Antonio De Iesu, il Generale dei Carabinieri Mario Cinque, il Generale dei Nas Adelmo Nusi. Sono loro il faro guida dei cittadini offrendo protezione e sicurezza. Ma davanti alla malattia anche la religione diventa un rifugio contro il dolore e la sofferenza. E così anche la Chiesa, fortemente esortata da Papa Francesco, esce fuori dal tempio e dalle cattedrali per approdare sul terreno sociale e offrire supporto contro il dolore e la sofferenza: a ricevere il premio in rappresentanza il vescovo Angelo Spinillo.


Soprattutto ad essere premiate le strutture ospedaliere sia pubbliche che private: insieme supportano il Sistema Sanitario Nazionale. L’ospedale più importante del Meridione, il Cardarelli, che lotta per il grave carico lavorativo; la Fondazione  Pascale per l’Amore alla ricerca; l’ospedale di Avellino San Giuseppe Moscati fra i premiati. Ma anche eccellenze extra regionali quali Veneto, Lombardia,  Lazio,  Molise, Puglie: graditi ospiti, proprio perché la sanità è unica e deve essere uguale in Italia. Un premio, una certificazione che vuole dar luce alla Buona Sanità in Italia.

 

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Il Mattino