A Villa di Donato Cristina Portolano e Anna Pasquini parlano del confinamento

A Villa di Donato Cristina Portolano e Anna Pasquini parlano del confinamento
Villa di Donato continua a essere un luogo di incontro per fervide menti: sabato 27 alle 19, in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul suo canale Youtube di Villa di...

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Villa di Donato continua a essere un luogo di incontro per fervide menti: sabato 27 alle 19, in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul suo canale Youtube di Villa di Donato, Chiara Reale, giornalista e curatrice d’arte, condurrà una chiacchierata tra Anna Pasquini e Cristina Portolano, sul tema del racconto del confinamento domestico ai tempi del covid.

La prima scrittrice e la seconda illustratrice racconteranno la loro personale esperienza insieme a Patrizia de Mennato, direttrice artistica e padrona di casa di Villa di Donato.

«Gli artisti sono il termometro dei tempi, attraverso il loro medium di predilezione rappresentano ciò che tutti viviamo sulla nostra pelle e che spesso non riusciamo nemmeno a tradurre in parole. L'esperienza della pandemia, l'isolamento, le costrizioni a cui abbiamo dovuto e a cui ancora dobbiamo sottostare, possono diventare un punto di partenza per elaborare un pensiero artistico sulla condizione dell'uomo contemporaneo», spiega Chiara Reale.

Anna Pasquini, classe ’79, romana, ha vissuto il confinamento comunicando sui social attraverso aneddoti e brevi racconti, Cristina Portolano, classe ’86, napoletana, sul suo profilo Facebook attraverso delle vignette ironiche.

«Villa di Donato si conferma non soltanto come un luogo di spettacoli, ma come luogo delle culture – racconta Patrizia de Mennato – un luogo dove sia possibile incontrare gli aspetti più consolidati delle espressioni tradizionali dell'arte e degli aspetti innovativi della contemporaneità. I prossimi incontri di Off Record aprono una finestra proprio nella direzione di strade inusuali. In questa occasione parleremo di racconto, fra parole e illustrazione. Ma ci apriremo ben presto anche alla narrazione del “gusto” e di trasformazione del rapporto tra gastronomia e clientela come necessità di ridefinire il senso del legame fra cucina e i suoi frequentatori. Insomma, con i nostri incontri intendiamo tratteggiare il concetto di creatività nella sua accezione più ampia in temi di Pandemia, senza timore di scontrarci con le difficoltà reali».

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Il Mattino