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Un excursus storico dall’antichità ai giorni nostri su un fenomeno che promuove l’incontro tra l’uomo e la natura. Al termalismo, attività che sfrutta l’azione delle sorgenti di acque con proprietà terapeutiche, l’uomo ha da sempre riconosciuto la capacità di difenderlo dalle malattie e di agevolarne la guarigione, motivo per cui all’acqua furono attribuite virtù magiche tali da considerarla un dono degli dei.
Di questo si parlerà domani e dopodomani, giovedì 10 e venerdì 11 marzo, dalle 9 alle 17 nella sede dell'Accademia Pontaniana, in via Mezzocannone numero 8, dove sono in programma due giornate di studi dal titolo “SPA - Salus per aquam.
Ma l’appuntamento culturale sarà anche l’occasione per un’analisi su quello che è che potrebbe essere il termalismo in Campania, con il suo patrimonio sprecato e le potenzialità di sviluppo turistico inutilizzate di una pratica capace di mettere insieme benessere e arte, architettura e economia. I complessi termali, sistemi organici di spazi e di edifici che rappresentano la sintesi tra il bagno romano e il ginnasio greco, furono anche luoghi di educazione estetica per le masse: vennero quindi costruite in forme eleganti, ornate di pitture, mosaici, marmi, impreziosite da capolavori immortali come il Toro o l’Ercole Farnese, che decoravano le terme di Caracalla, o come il Laocoonte nelle terme di Traiano. Nel corso dell'incontro sarà ripercorsa la storia del fenomeno, con una particolare attenzione per le risorse dell’area flegrea, da Baia a Puteoli.
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