Al San Ferdinando la Lupa con Donatella Finocchiaro

Spettacoli dal 5 al 10 marzo

La lupa con Donatella Finocchiaro
Da martedì 5 a domenica 10 marzo al Teatro San Ferdinando Donatella Finocchiaro è protagonista ed anche regista di La Lupa di Giovanni Verga su...

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Da martedì 5 a domenica 10 marzo al Teatro San Ferdinando Donatella Finocchiaro è protagonista ed anche regista di La Lupa di Giovanni Verga su adattamento drammaturgico di Luana Rondinelli.  La tragica vicenda ottocentesca dello scrittore catanese diventa un manifesto attualissimo sui pregiudizi e le convenzioni sociali. Un viaggio nell’universo donna alla ricerca di una femminilità libera da legacci, sfrontata e leggera, che non le manda a dire.

Prodotto dal Teatro Stabile di Catania con il Teatro della Città di Catania nel 2022 in occasione del centenario della morte di Giovanni Verga, arriva da martedì 5 a domenica 10 marzo al Teatro San Ferdinando, l’allestimento diretto e interpretato da Donatella Finocchiaro – nel ruolo della protagonista Gnà Pina – di La Lupa di Verga, nell’adattamento drammaturgico firmato da Luana Rondinelli. Nei movimenti di scena di Sabino Civilleri affiancano Donatella Finocchiaro nella trama della vicenda verghiana, Bruno Di Chiara nel ruolo di Nanni Lasca e Chiara Stassi in quello di Mara, accompagnati da Ivan Giambirtone, Cosimo Coltraro, Alice Ferlito, Laura Giordani, Raniela Ragonese, Luana Rondinelli, Federica D’Amore, Roberta Amato, Giuseppe Innocente, Gianmarco Arcadipane.

Le scene e costumi sono di Vincenzo La Mendola; le musiche di Vincenzo Gangi; le luci di Gaetano La Mela.

«La mia Lupa – sottolinea Donatella Finocchiaro – è una donna che non si vergogna della sua sensualità e viene per questo additata dal contesto sociale perché libera, strana, diversa. Lei, che di quella tentazione amorosa e carnale per il giovane Nanni si considerava la vittima. L’ossessione la spinge fino al gesto estremo di dargli in sposa la figlia Mara, pur di non perderlo». «Anche Nanni – continua l’attrice – cade in questo vortice, si trascina a ginocchioni in penitenza lungo la processione, ma non riesce a liberarsi dalla tentazione della Lupa. Il gioco tra vittima e carnefice è un gioco al massacro. Insieme vivono nel “peccato” e nella follia, e forse solo la morte potrà salvarli».

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Il Mattino