Al teatro Acacia torna “Mettici la mano”, in scena il brigadiere Maione e Bambinella

Al teatro Acacia torna “Mettici la mano”, in scena il brigadiere Maione e Bambinella
Torna a teatro lo spin off del Commissario Ricciardi. L'Acacia ospita dal 3 nomembre, dopo il successo della scorsa stagione teatrale, “Mettici la...

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Torna a teatro lo spin off del Commissario Ricciardi. L'Acacia ospita dal 3 nomembre, dopo il successo della scorsa stagione teatrale, “Mettici la mano”, commedia in due atti scritta da Maurizio de Giovanni che vede protagonisti Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra diretti da Alessandro D’Alatri.

"Dopo la lunga stagione dei teatri chiusi è una gioia poter annunciare il mio ritorno sulle tavole del palcoscenico. - ha commentato il regista - Un ritorno che segna anche una continuità artistica inedita per me: questo nuovo progetto nasce come una costola della saga de “Il commissario Ricciardi”, dopo il successo dellaserie televisiva a cui ho lavorato. Dalla straordinaria e immaginifica penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiereMaione e il femminiello Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come “maschere”, unici tra i personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e l’altro con la leggerezza della femminilità travestita. Troveremo la città di Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo, martoriata dai bombardamenti, ma mai privadi quella carica di umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene. Elisabetta Mirra nel ruolo di Melina, straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell’epoca. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo. Aggiungo il piacere e l’orgoglio di collaborare con il Teatro Diana, un’istituzione nella storia del teatro italiano".

 

La vicenda è ambientata nella primavera del '43 a Napoli. In uno scantinato che fa da rifugio improvvisato si ritrova una strana compagnia, riunita dalla necessità di riparo: Bambinella, un femminiello che sopravvive esercitando la prostituzione e che conosce tutto di tutti, e il Brigadiere Raffaele Maione, che ha appena arrestato Melina, una ventenne che ha appena sgozzato nel sonno il Marchese di Roccafusca, di cui la ragazza era la cameriera. In un angolo del locale una statua della Madonna Immacolata, miracolosa-mente scampata alla distruzione di una chiesa. Fuori la porta le voci della gente si trasformano in un pauroso silenzio e poi nel progressivo avvicinarsi del fragore delle bombe. Il dialogo tra i tre occupanti del rifugio si fa sempre più profondo e serrato, con una serie diriflessioni sulla vita, la morte, la giustizia, la fede, ma anche la fame e l’arroganza del potere. 

 

 

 

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Il Mattino