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Sarà il Teatro Elicantropo di Napoli a ospitare il debutto dello spettacolo "Rosaria", volume 1 del progetto Esclusi - antologia scenica di vite di scarto di Davide Iodice, che firma adattamento, elementi scenici, luci e regia, giovedì 8 febbraio alle ore 20.30 (repliche fino a domenica 11).
Presentato da Scuola Elementare del Teatro, l’allestimento vede protagoniste in scena Monica Palomby e Chiara Alborino, con la drammaturgia e disegni di Benito Martino, le musiche di Lino Cannavacciuolo. Rosaria è il primo capitolo di un’antologia scenica in divenire, dal titolo Esclusi, che accoglie le ricerche drammaturgiche di giovani autrici e autori fortemente compromessi con il reale e le sue trasformazioni sociali. Questo primo ‘volume scenico’ è ispirato e dedicato a Rosaria, alcolista e senza fissa dimora, demone e cattiva coscienza dei decumani napoletani, morta senza cordoglio. Scomparsa ormai da diversi anni, viveva per strada, nella zona Tribunali.
"Dai ricordi delle persone che l’hanno conosciuta nelle diverse fasi della sua esistenza – così un una nota - abbiamo ricostruito una sua storia. Il materiale raccolto è stato registrato ed elaborato. È emersa una ex guida turistica abusiva. Rosaria accompagnatrice nella Napoli Sotterranea, guida di un inferno interiore". Di notte Napoli rimugina sul passato assomigliando, così, a Rosaria. La città l’ha conosciuta intenta ad importunare le donne. Chiedeva denaro per bere, ii vizio che forse più di tutti l’ha condotta al suo lento, ma prematuro, spegnimento. Questo spettacolo è il saluto condiviso che Rosaria non ha mai avuto.
Nato nell’ambito del ciclo Officina della Scuola elementare del Teatro/conservatorio popolare per le arti della scena, ideato e diretto da Davide Iodice, Esclusi è un progetto di antropologia sociale prima ancora che teatrale, originato da una pratica scenica di prossimità e testimonianza.L’antologia ricompone e, in qualche modo, vuole riscattare le vite di figure socialmente sconsacrate: vissuti marginali, che sono ferita aperta e suppurante di una società diseguale.
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Il Mattino