Martedì 29 gennaio ore 17.00 presso il centro di cultura ed animazione Arci Movie “Giorgio Mancini” (via Purgatorio, 10, Ponticelli)...
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L’incontro sarà introdotto e moderato da Roberto D’Avascio e Imma Colonna dell’Arci Movie.
Questa doppia presentazione - dichiara Roberto D’Avascio, presidente dell’Arci Movie - continua ed arricchisce il percorso culturale intrapreso dall’Arci Movie con critici cinematografici, dopo Ghezzi e Steve Della Casa, nell’ottica di offrire momenti di incontro ed approfondimento sul cinema. Il dibattito con persone che tanto hanno scritto sul tema è un momento importante vissuto con grande interesse dai giovani e non solo. Ancora un tassello, in partenariato con l’Istituto Campano per la storia della resistenza, nel nostro mosaico di passione per il cinema nel costruire cultura”.
“Il film del secolo: dialogo sul cinema” è il ''racconto per immagini'' degli ultimi cent'anni, l'epoca del cinema ma anche delle grandi guerre e degli scontri ideologici, attraverso una conversazione a tre tra Rossana Rossanda, Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri. Il risultato è quasi un film che mette a fuoco questioni irrisolte, politiche ed estetiche: avanguardie e pop, classici e Nouvelle Vague, autori e generi, divi e studios, Hollywood ed Europa, documentario e fiction, fino allo smaterializzarsi dell'immagine analogica. Ne emerge il cinema come pensiero motore, fiancheggiatore critico del mondo, capace a volte di riconfigurare il sensibile e di vedere al di là del tempo, a caccia di rivoluzioni possibili.
“Bambole perverse” è un “catalogo delle dive” cinematografiche che racconta le donne del grande schermo, dalle icone intramontabili del passato alle loro eredi di oggi, facendo saltare convenzioni e generi, sgretolando gli stereotipi. Da Mary Pickford a Emma Watson, da Clara Bow a Meg Ryan, da Katharine Hepburn a Kristen Stewart, da Glenn Close a Tilda Swinton: donne libere ed eversive, che frantumano le mode imponendone di nuove, scompigliano la scena e il bon ton borghese creando categorie inedite e rivoluzionarie. Donne inimitabili, bellissime, che siano “maschiette”, icone del femminismo o dive dal fascino noir, tutte rifiutano le etichette più banali per imporre la loro identità.
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Il Mattino