«Attaccar Bottone» e il party diventa low tech

«Attaccar Bottone» party
Un happening per promuovere incontri e aggregazione, un’opportunità per comunicare vis-à-vis e mettere da parte cellulari, whatsapp e tecnologia:...

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Un happening per promuovere incontri e aggregazione, un’opportunità per comunicare vis-à-vis e mettere da parte cellulari, whatsapp e tecnologia: «Attaccar Bottone», la performance allegorica che durante la serata alla lounge room del Malandrino in via Posillipo ha inscenato poche sere fa la giovane Bruia, artista partenopea che in barba a tutta la realtà virtuale dei nostri giorni ha voluto stabilire fisicamente un contatto tra gli ospiti dell’evento attraverso un oggetto simbolico, il bottone.

 
Così trecento invitati sui tre piani del Palazzo Petrucci hanno dapprima chiacchierato (è proprio il caso), degustando Laurent Perrier e le prelibatezze in punta di dita di Lino Scarallo e poi ballato fino a notte fonda sulle playlist electro e deep-house di Lunare Project, ovvero Roberto Barone e Lupo di Mare, e le incursioni acustiche di Lady Violin. Un gruppo di danzatrici si esibiva in una piece ispirata a Frida Kahlo, mentre patron Edoardo Trotta con gli organizzatori Valeria Viscione e Ludovico Lieto intrattenevano clienti e amici tra uno scatto e un brindisi: Fatima Trotta col marito Luigi De Falco, Patrizio Rispo e consorte Mara Francesca Villani, Cristiana Galli, Fabrizio D’Angelo, Marta Mattei, Alessandro Torre, Gianni Nucifero, Alessandro Bello, Bruno Nardelli, Monica e Angelo Vita, Ilva Primavera, Piero Martignano, Barbara e Fulvio Mello. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino