Baia, riapre ai visitatori il parco archeologico sommerso

parco archeologico sommerso
BACOLI - Inabissata nei secoli dal bradisismo, la città imperiale custodita sui fondali del golfo e racchiusa nel parco archeologico sommerso di Baia svela i suoi tesori: a...

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BACOLI - Inabissata nei secoli dal bradisismo, la città imperiale custodita sui fondali del golfo e racchiusa nel parco archeologico sommerso di Baia svela i suoi tesori: a fine maggio, da lunedì 28, sarà di nuovo accessibile in immersione, in snorkeling e a bordo di battelli. Rinnovata l’organizzazione, più ampia l’offerta di visita con i relativi servizi.


Il Parco archeologico dei Campi Flegrei, guidato dal direttore Paolo Giulierini, sta delineando un programma di accesso per una maggiore fruibilità dell’area marina protetta. Nel contempo, sul sito web del ministero dei Beni e delle attività culturali è stato pubblicato un annuncio per istituire un team di professionisti: a loro il compito di offrire, oltre alla guida in immersione, un ausilio per una fruizione in chiave tecnologica dei reperti sommersi. Questi saranno visibili da battelli dalla carena trasparente – come il Cymba operativo da tempo - dotati di dispositivi che ricostruiscono la città imperiale in 3D. In fase di definizione, per una più incisiva tutela del patrimonio monumentale e della zona di riserva integrale, un aggiornato regolamento con lo stop ad ulteriori ormeggi nell’area riservata alla nautica da diporto. Da rivedere, inoltre, il regolamento con i centri diving. Nel frattempo, in attesa siano concluse le opere di restauro programmate e quelle di rimozione della sabbia nel Ninfeo di Claudio (a cura dell’Iscr, Istituto superiore per la conservazione e il restauro, con il Parco archeologico dei Campi Flegrei) le visite sono sospese. Ma da fine maggio, la città sommersa sarà aperta con altri servizi, un logo e un rinnovato sito internet.


E potrebbero essere svelati ai visitatori i nuovi cinque percorsi delineati lo scorso anno, quali via Piccola, via Herculanea, Villa con ingresso a Protiro, Horrea e Pilae. «I tragitti – spiega l’architetto Filomena Lucci, responsabile del Centro Visite area marina protetta di Baia - ampliano l’itinerario cui si aggiunge un sesto tratto per scoprire il mosaico policromo - in bianco, rosa, rosso e verde - rinvenuto nel cd Palazzo di Claudio. L’unico mosaico colorato, con un disegno floreale, presente nell’area marina protetta e l’unico subacqueo al mondo». Per la sua salvaguardia è stato programmato un intervento di restauro – da concludere presumibilmente entro la fine di maggio - curato dall’Iscr in sinergia con il Parco archeologico dei Campi Flegrei e dalla sezione Nias, Nucleo per gli interventi in archeologia subacquea, la cui direttrice è la dottoressa Barbara Davidde. Del rilievo e della scheda propedeutica al restauro si è occupata l’architetto Filomena Lucci: «Si tratta di un mosaico quasi integro – conclude - manca una piccolissima parte che riusciamo a ricostruire nelle immagini». Un ulteriore tassello dello scrigno archeologico dell’antica Baiae. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino