Parola d’ordine: sostenibilità. È questa la filosofia che Lanificio25, spazio e laboratorio culturale di Napoli gestito dalla Carlo Rendano...
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Il sito di età borbonica, a pochi passi da Porta Capuana - trasformato nel corso del XVIII secolo in fabbrica di lana (Lanificio Sava) e oggi considerato reperto di archeologia industriale – riapre con una veste nuova grazie al restyling progettato dall’architetto Roberta Filippi, designer e project manager presso Land Milano e realizzato da Paolo Michieli di “Tillandsia Floricoltura” di Padova e Massimo Parisio di Incontri nel Verde di Napoli: il progetto prevede infatti l’installazione di pareti verdi verticali, realizzate con scaffalature artigianali, pensate per accogliere al loro interno piante di Tillandsia, la varietà originaria americana della famiglia delle Bromeliacee tipica delle foreste tropicali; piante dal grande valore decorativo e con proprietà benefiche, in quanto assorbendo attraverso il loro apparato fogliare parte dei COV (composti organici volatili) migliorano la qualità dell’aria e dell’ambiente in cui andranno posizionate. Non necessitano di substrato (terriccio) per vivere e svilupparsi in quanto capaci di assorbire il nutrimento e l’acqua di cui necessitano attraverso le foglie. Non una semplice installazione dunque, ma un’opera d’arte di “natura viva” che ben si sposa con gli interni in legno, il tufo a vista e le antiche pavimentazioni realizzate con basoli di origine vulcanica che caratterizzano il Lanificio25.
A sostenere questo cambio di rotta anche il lancio del progetto Be Green: in programma tre appuntamenti (il 24 gennaio Be Green, il 14 febbraio Biophilic Design e il 27 marzo Antropocene) che vedranno protagonisti professori, architetti ed artisti impegnati in un dialogo-confronto su uno dei problemi più sentiti del nostro tempo: la tutela del pianeta Terra.
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Il Mattino