Napoli, Benedetto Casillo in scena alla Sala Assoli: lo spettacolo «Ultimo arrivato...a casa Moscato»

Il lavoro a conclusione del trittico «We Love Enzo» che omaggia la poetica di Moscato

Benedetto Casillo, attore, comico e autore
Una sorta di esame di maturità. Così Benedetto Casillo definisce «Ultimo arrivato… a casa Moscato», il lavoro che conclude nella Sala Assoli di...

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Una sorta di esame di maturità. Così Benedetto Casillo definisce «Ultimo arrivato… a casa Moscato», il lavoro che conclude nella Sala Assoli di Napoli «We Love Enzo», il trittico di dediche alla poetica di Moscato. Da mercoledì 25 a domenica 29 gennaio l’attore, comico e autore mette in scena il suo atto d’amore, «un’aspirazione, che poi diventa necessità, per molti attori napoletani e non solo».

Tra gli artisti più originali della scena nazionale, volto amatissimo dal grande pubblico, Casillo è attivo dagli anni ’70 come attore e autore di cinema e teatro. Dai primi passi con il duo cabarettistico I Sadici Piangenti all’interpretazione del «vice sostituto portiere» in «Così parlò Bellavista» e in «Il mistero di Bellavista» a metà degli anni Ottanta, la sua carriera si è sviluppata tra commedie originali, opere di Eduardo De Filippo, lo studio delle usanze popolari napoletane rivisitate in chiave comica. Tra le sue ultime apparizioni sul grande schermo c’è la partecipazione a «Qui rido io» di Mario Martone. «Ultimo arrivato… a casa Moscato» è, nelle sue parole, «una nota di merito da trascrivere nel registro di una carriera artistica. Perché Moscato è l’anima più genuina, carnale e nobile della nostra città. La voce poetica e struggente di un popolo che invece sembra preferire la sguaiataggine dei rumori e gli strilli di questi cosiddetti tempi moderni. Grandi nomi ed eccellenti allievi dello stesso Moscato da anni rendono omaggio allo scrittore dei Quartieri Spagnoli, interpretandone i testi con maestria, affetto e rispetto artistico. Ultimo arrivato in questo spazio/tempo moscatiano sono io. Anche se oggi sono dieci anni che Enzo mi concede l’onore di essergli al fianco sul palcoscenico. A lui mi accomuna più di una cosa: età, radici, ambiente familiare, i vicoli, la gente, la spiritualità, i tanti dubbi quotidiani, l’amore per gli animali. L’approccio al teatro è stato differente. Ma non nell’essenza. Napoli nel cuore, la continua stimolante curiosità, il rifuggire dalla banalità e dalla volgarità, il rigore scenico, il rispetto per i colleghi e per il pubblico. Vengo da esperienze diverse (la tradizione, i miei carissimi Sadici Piangenti), anche se un altro regista pure mi ha letteralmente scaraventato nel mondo di Beckett e finanche di Ruccello. E poi… Questo spettacolo è un omaggio e un ringraziamento a Enzo Moscato per il privilegio che mi ha regalato».

Lavoro conclusivo dei quattro prodotti da Casa del Contemporaneo, «Ultimo arrivato… a casa Moscato» nasce come gli altri dall'esigenza di alcuni artisti che collaborano stabilmente con la Casa che hanno contemporaneamente immaginato e sentito il bisogno di esprimere la loro adesione sentimentale e artistica verso le parole del poeta. A conclusione di un intenso mese nel segno di Moscato lunedì 30 gennaio alle ore 18 Sala Assoli ospiterà «Tradizione, tradimento, tradinvenzione», colloquio sull’opera di Enzo Moscato a cura di Antonia Lezza che vedrà confrontarsi quattro studiosi di teatro, Simona Scattina, Pasquale Scialò, Laura Sicignano e Giorgio Taffon.

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Il Mattino