«Branding Dalì» illumina Palazzo Fondi: vernissage e ospiti

«Branding Dalì» a Palazzo Fondi
A Palazzo Fondi oltre centocinquanta invitati hanno da pochi giorni dato il benvenuto a Napoli alla mostra «Branding Dalì» nella serata dedicata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A Palazzo Fondi oltre centocinquanta invitati hanno da pochi giorni dato il benvenuto a Napoli alla mostra «Branding Dalì» nella serata dedicata all’opening dell’esposizione.

 
La visita guidata a cura di Antonio Sorrentino di MedeArt ha accompagnato un gruppo speciale di visitatori, i primi a scoprire il Dalì inedito che svela la mostra, curata da Alice Devecchi e visitabile fino al 2 febbraio: Antonio Bassolino, il Console Generale di Spagna Carlos Maldonado Valcàrcel e il Direttore dell’Instituto Cervantes di Napoli, Ferran Ferrando Melià. Oggetti, manifesti e merchandising ante litteram, le illustrazioni della Divina Commedia, gli evocativi tarocchi firmati da Dalì e persino all'uscita una cornice instagram per un selfie finale.

Organizzata da LelesArt con Con-fine edizioni, Me-diterranea Art e il patrocinio del Comune di Napoli, «Branding Dalí. La costruzione di un mito» mette  in luce proprio l'operazione di branding di se stesso, attuata dal genio catalano durante tutta una vita, in anticipo sulla definizione medesima di brand.

La mostra inscena una produzione sicuramente nuova per il grande pubblico, che aiuta a capire come il processo di "dalinizzazione" di epoca e luogo, perseguito insistentemente dal grande surrealista, si servisse di canali che esulano dall'ambito auratico dell'arte pittorica tradizionalmente intesa.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino