«Natural Sovereignty» a Capri, la mostra di Paolo Cirio alla certosa San Giacomo

Dal 9 ottobre al 3 novembre 2021, presso la Certosa di San Giacomo di Capri sarà ospitato l’inedito progetto site specific di Paolo...

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Dal 9 ottobre al 3 novembre 2021, presso la Certosa di San Giacomo di Capri sarà ospitato l’inedito progetto site specific di Paolo Cirio, «Natural Sovereignty», a cura di Marina Guida. 

Paolo Cirio con questo progetto e, attraverso un metodo scientifico, supportato da grafici e dati incrociati, mostra le evidenze della crisi climatica che negli ultimissimi anni sono diventate sempre più allarmanti.

Le installazioni presentate hanno il sapore amaro della sconfitta delle politiche internazionali sulle tematiche ambientali, in quanto incapaci di preservare l'ambiente ed inette tanto da ingaggiare azioni pericolose di cui i governi stessi restano vittime.

La crudezza di grafici, algoritmi ed espressioni matematiche stampati su tela e carta, svelano un dramma puro: scelte politiche di governi nazionali e sovranazionali, in accordo con le maggiori compagnie di petrolio gas e carbone, hanno condotto il globo sull'orlo del disastro climatico

Cirio si interroga sull'emergenza climatica senza mezzi termini, e lo fa allestendo un tribunale utopico del crimine climatico, nel quale le maggiori compagnie petrolifere e di carbone sono messe sotto processo e giudicate da esperti di giustizia climatica internazionale e dal pubblico che si costituisce parte lesa

In questo processo immaginario i querelanti, oltre alla specie umana, sono le migliaia di specie di flora e fauna in estinzione.

Sono decine e decine gli studi e le pubblicazioni scientifiche che negli anni hanno lanciato l'allarme per cui la vita del nostro pianeta sarebbe in gravissimo pericolo, come evidenziato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che nell'ultimo rapporto del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici ha commentato: «Deve suonare una campana a morto per il carbone e i combustibili fossili, prima che distruggano il nostro pianeta».

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Il Mattino