Se beone non va al drink, il drink va a beone. Nasce il cocktail a domicilio per i momenti di sconforto ma anche no, che risponde con una soluzione al dilemma se uscire o...
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Così anche i drinks artigianali sono prediletti a quelli industriali imbottigliati del supermercato. Oltre ai grandi classici, nella “carta da asporto” sono presenti drink ottenuti con ricette provenienti da vecchi ricettari di fine ‘800, sia miscelati che invecchiati in botte di rovere nelle cantine del locale e poi imbottigliati. Per ciascun batch che viene imbottigliato vengono adoperate la stessa attenzione e cura che sono investite durante la fase di miscelazione al bancone. Ovviamente per i cocktail d’asporto sono banditi ingredienti potenzialmente deperibili come succhi, sciroppi o uova. Via libera invece a vini liquorosi, vermouth e distillati. Ed è tutto perciò un fioccare di old fashioned (zucchero, bitters, whiskey), old fashioned invecchiato (miele, bitters, whiskey con infusione di spezie, vino sherry, lasciato riposare 40 giorni in botte), boulevardier (whiskey, vermouth dolce, bitter), boulevardier invecchiato (whiskey, vermouth dolce, bitter lasciato riposare 40 gg in botte), negroni (gin, vermouth dolce, bitter, bitters aromatici), manhattan (rye whiskey, vermouth dolce, bitters aromatici) magari da abbinare ai famosi dolci borbonici del locale.
Videoricetta "Old Fashioned"
Zolletta di zucchero
2 dash di angostura
Acqua
50 ml Bourbon Whiskey
Ice chunk
Zest di limone
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Il Mattino