Uno spettacolo tutto da creare al momento. A proporlo sarà l'attore Giovanni Esposito sul palcoscenico del Piccolo Bellini lunedì 26 febbraio (ore 21). Dopo...
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«White Rabbit Red Rabbit» è un esperimento sociale in forma di spettacolo prodotto in Italia da 369gradi in collaborazione sulla città di Napoli con il Teatro Bellini. L’attore che lo interpreta per un’unica volta, senza regia e senza prove, apre la busta sigillata che contiene il testo già sul palco e ne condivide il contenuto con il pubblico. Ci sono delle regole da rispettare per chi accetta la sfida: chi decide di portarlo sulla scena non può averlo visto prima. Deve arrivare sul palco portando in dote coraggio e leggerezza, intraprendenza, ironia ed intelligenza.
«White Rabbit Red Rabbit» è un testo teatrale scritto dall’iraniano Nassim Soleimanpour nel 2010, all’età di 29 anni, in un momento in cui non aveva possibilità di comunicare con l’esterno del suo Paese. Non è un testo politico e non deve essere descritto come tale, il suo contenuto è metaforico e distante da ogni orientamento politico. Attraversa il mondo dal 2011, anno in cui ha debuttato all’Edimburgh Fringe Festival, è stato tradotto in 25 lingue e conta più di mille repliche in tutti i continenti. È un esperimento importante non solo sul fronte artistico, ma anche su quello organizzativo e produttivo. 369gradi, diretta da Valeria Orani, struttura riconosciuta nell’ambito dell’innovazione culturale, grazie a questo rompe le regole tradizionali del mercato e mette in atto un dialogo che vede coinvolti in egual misura Teatro, Artista e Produzione. All’estero, «White Rabbit Red Rabbit» ha avuto interpreti celebri e meno celebri tra cui citiamo tra gli altri Sinead Cusack, Whoopi Goldberg, Ken Loach.
A Napoli è stato interpretato e vissuto da Iaia Forte, Enrico Ianiello e Gabriele Russo che dopo Giovanni Esposito presto ospiterà anche Cristina Donadio e Giovanni Ludeno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino