«Delitto e Castigo» per Rubini e Lo Cascio al Bellini

«Delitto e Castigo» per Rubini e Lo Cascio al Bellini
Un atteso ritorno al Teatro Bellini. Sergio Rubini porta nella sala di via Conte di Ruvo il suo ultimo lavoro, in cui, insieme a Luigi Lo Cascio, un rumorista e una...

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Un atteso ritorno al Teatro Bellini. Sergio Rubini porta nella sala di via Conte di Ruvo il suo ultimo lavoro, in cui, insieme a Luigi Lo Cascio, un rumorista e una cantante, ci condurrà in un viaggio tra i capitoli di una delle più grandi opere letterarie mai scritte: «Delitto e Castigo». L'opera più letta e conosciuta di Dostoevskij che racconta il tormento di Rodion Romanovič Raskol’nikov, un giovane poverissimo e strozzato dai debiti, che uccide una vecchia e meschina usuraia, in cui è evidente il conflitto interiore del protagonista, che crea in lui una scissione. Ne viviamo i lucidi ragionamenti, in cui si rifiuta di provare rimorso, per dimostrare a se stesso di appartenere alla categoria di quelli che lui definisce i “napoleonici”, i grandi uomini, le menti superiori dalle idee rivoluzionarie, autorizzati a vivere e agire al di sopra della legge comune, perché tutte le loro azioni, anche quelle condannate dalla morale, hanno come fine ultimo il bene collettivo. Tenta di convincersi che l'omicidio della vecchia usuraia, poiché ha liberato dal giogo molti poveri creditori e eliminato dalla faccia della terra un essere maligno, non solo non è condannabile e non dovrebbe procurargli alcun pentimento, ma costituisce la dimostrazione stessa della sua appartenenza ad una categoria superiore. Dall'altro lato, però, viviamo il lento affiorare in lui della consapevolezza di non riuscire a sfuggire ai sensi di colpa e al terrore di essere scoperto: deve rassegnarsi, alla fine, di essere non già un grande uomo, ma un “pidocchio”, e, come tale, di meritare una punizione.

Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio saranno quindi le due voci dell'opera e ci trascineranno nel racconto, facendoci vivere in prima persona l'ossessione del protagonista.
In scena dal 27 febbraio al 4 marzo

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Il Mattino