Da Donn'Anna a Sant'Agata de' Goti: tour Universiadi in dimore storiche

Da Donn'Anna a Sant'Agata de' Goti: tour Universiadi in dimore storiche
Sono compresi l’Orto botanico e il Castello Invitti a Prata Sannita, la Domus Laeta a Giungano e palazzo Donn’Anna – ma queste sono solo una minima parte delle...

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Sono compresi l’Orto botanico e il Castello Invitti a Prata Sannita, la Domus Laeta a Giungano e palazzo Donn’Anna – ma queste sono solo una minima parte delle mete selezionate dalla sezione Campania della “Associazione dimore storiche italiane”, per “Dimore storiche aperte”.


Il programma – che è stato elaborato insieme con la Regione Campania, in occasione delle Universiadi 2019 – comprende ben quattordici itinerari, ha preso il via questa settimana e proseguirà sino al 22 del mese.
Per maggiori informazioni e l’elenco completo degli appuntamenti, si può consultare il sito adsi.it; da lì, si può seguire l’iter per le prenotazioni (se si trovasse difficoltà, si può scrivere a campania@adsi.it).
Prima di vedere alcuni dei luoghi che sarà possibile visitare, vale la pena richiamare per un momento l’attenzione sulle attività della sezione, che – costituitasi nel 1981 – si pone anche come strumento di sprone o di sostegno per i proprietari di edifici storici, contribuisce a studiare soluzioni, e organizza manifestazioni per mostrare luoghi spesso sconosciuti o non fruibili regolarmente.
Sull’iniziativa, si legge: “L’apertura contemporanea di queste dimore in tutta la regione e la visita guidata al loro interno costituiscono una occasione unica e preziosa per fare conoscere a un vasto pubblico i luoghi più segreti della nostra storia e della nostra identità nazionale”.

E allora, adesso andiamo in quei luoghi. Le passeggiate inaugurali saranno riprese il 19 (ma diverse avranno una seconda opportunità, per chi le perdesse alla prima) e hanno toccato l’Orto botanico e Villa di Donato: che il primo sia posto di grande fascino è facile dirlo, ma se ne scoprono anche la storia e qualche curiosità; ad esempio, si può anticipare che è stato fondato nel 1807 per volontà di Giuseppe Bonaparte, e che i suoi dodici ettari ospitano circa novemila specie vegetali e quasi venticinquemila esemplari. La non lontana Villa di Donato, per restare in ambito botanico, è circondata da giardini che conservano l’impianto settecentesco: i pini, le magnolie, le palme secolari accompagnano sino all’interno – dove, tra le altre cose, si trovano affreschi risalenti all’epoca di Ferdinando IV.

Passiamo a questo fine settimana (i giorni 6 e 7 luglio), all’Acquedotto carolino a Maddaloni e alla Villa dei duchi Guevara di Bovino a Recale. Il primo, noto anche come Acquedotto di Vanvitelli, è in qualche modo unito a un’altra grande bellezza nostrana: garantisce infatti l’apporto idrico al parco, al giardino inglese e al bosco di San Silvestro annessi alla Reggia di Caserta.

Diamo ancora uno sguardo a qualche altra meta in città. Ad esempio, a quattro palazzi più e meno noti. Donn’Anna di sicuro lo è molto, ma forse non se ne conosce ogni dettaglio: l’architetto Cosimo Fanzago, cui fu affidato il progetto, si ispirò ad alcune architetture affacciate sul Canal Grande di Venezia; la struttura poggia su uno scoglio tufaceo sul mare, che – circondandolo da tre lati – crea l’effetto oltremodo suggestivo che lo caratterizza. Situato invece alla Riviera di Chiaia, c’è San Teodoro: lo stile neoclassico, la facciata rosso pompeiano e i saloni affrescati sono i suoi aspetti di maggior richiamo. C’è poi il palazzo del marchese Positano, in un certo senso frutto della competizione tra famiglie nobiliari: nelle vicinanze si trovano infatti altri edifici nobili, come i palazzi Carafa di Maddaloni e Doria d’Angri – così, i marchesi Positano commissionarono al pittore napoletano Giacomo del Po il ciclo di affreschi che orna il salone con il Trionfo della Giustizia e dell’Equità. Diciamo ancora di palazzo Albertini Principe di Cimitile, in cui il principe Fabio Albertini volle realizzare una ricca biblioteca e conservò una preziosa collezione di quadri.

Da sapere che si potrà andare anche a Lauro e Sant’Agata dei Goti, a Ercolano o a Livardi.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino