La ricchezza e il prestigio dell'enografia e gastronomia campane sono di certo alla base dell'attenzione turistica e mediatica di cui in questi ultimi tempi godono le...
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Non è un caso che l'Associazione di Sommellerie Professionali Italiane abbia scelto proprio Napoli per eleggere il numero uno sullo stivale. E così pochi giorni fa nella Villa Eubea accanto al Parco Archeologico di Cuma si sono svolte le finali del concorso "Miglior Sommelier d'Italia", che ha coinvolto in una kermesse lunga un weekend la delegazione campana di Aspi, guidata da Ciro Laringe e Giuliano Mallardo, e il direttivo milanese, capitanato da Giuseppe Vaccarini, Miglior Sommelier del Mondo 1978.
Davanti a una severa giuria di storici addetti ai lavori (enologi, master sommelier ed editori del settore) si sono avvicendati i più esperti nasi e palati dall'Italia e oltre, esibendosi in complesse analisi visivo-olfattive, prove di decantazione e degustazione alla cieca o in lingua straniera di vini, distillati, birre o caffè e infine un test di conoscenza dei più reconditi nettari internazionali.
Sul podio son saliti il milanese Giacomo Morlacchi, il pugliese Davide Dargenio e Kostantinos Stavroulakis, da Corfù ma d'adozione italiana. Ed è stato quest'ultimo ad aggiudicarsi il prestigioso primato col plauso di due autorevoli predecessori presenti, il campano Gennaro Buono e Daniele Arcangeli da Viareggio.
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Il Mattino