Josè Antonio Escobar in anteprima a Napoli con la chitarra del maestro liutaio Marco Settillo

Josè Antonio Escobar in anteprima a Napoli con la chitarra del maestro liutaio Marco Settillo
Il maestro José Antonio Escobar suonerà in anteprima mondiale al monastero di clausura delle Trentatré, nel centro storico di Napoli, con la chitarra...

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Il maestro José Antonio Escobar suonerà in anteprima mondiale al monastero di clausura delle Trentatré, nel centro storico di Napoli, con la chitarra costruita dal maestro liutaio napoletano Marco Sellitto, ritenuto il massimo innovatore contemporaneo nel campo della liuteria della chitarra classica.

Di origine partenopea, Marco Sellitto è un ingegnere nel campo dell’acustica, ma anche studioso e divulgatore incastancabile, prima ancora che liutaio stimato a livello globale. Ha studiato chitarra classica presso il conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli e da lì ha iniziato un percorso di analisi unico al mondo che l’ha portato a brevettare dopo circa 10 anni di attività di ricerca, allo sviluppo completo di un suo strumento, che ha recentemente ricevuto il brevetto ufficiale e che sarà presentato in anteprima mondiale sabato durante il concerto del maestro chitarrista colombiano Josè Antonio Escobar.

Dando vita a questo strumento, Marco Sellitto ha originato una fiaba perfetta, che tra sogno e realtà, svela con incantevole senso poetico i segreti della liuteria. Ed è proprio dal desiderio di raccontare la magia del mestiere del liutaio alla collettività nasce questo magnifico caso di romantica invenzione.

«Grazie ai miei studi di ingegnere ho applicato una certa tecnica e specifica analisi alla liuteria tradizionale della chitarra classica, in tal modo sono giunto ad una nuova concezione della chitarra classica in cui si riflettono la continuità con la tradizione classica e, la presenza di importanti innovazioni su di essa implementate».

Non a caso la sua passione per la musica, e in particolare per la chitarra classica, lo ha portato ad interessarsi e studiare a fondo le caratteristiche dei legni e il loro impiego nella liuteria della chitarra classica, analizzando le concezioni e le modalità costruttive degli autori storici di cui l’ingegnere è oggi considerato uno dei massimi esperti a livello internazionale.

Fra le tante, ulteriore grande innovazione introdotta da Marco Sellitto, un trattamento denominato “Trattamento Tesla”, in onore del grande scienziato, che grazie all’implementazione di una speciale polarizzazione dei legni da destinare alla costruzione dei suoi strumenti, ne consente l’“orientamento molecolare”; un nuovo progetto di incatenatura della tavola armonica che, per la prima volta, non fa uso delle due catene maestre; e ancora (basandosi sulle sue ricerche dell’analisi dei modi di propagazione delle onde sonore nello spazio e sui relativi fenomeni di riflessione e incidenza), ha realizzato un nuovo concetto di “cassa di risonanza” della chitarra classica.

«In questo modo grazie a una migliore propagazione delle forme d’onda al suo interno, abbiamo una chitarra classica, capace di risposte in frequenza che parte dai 65hz (nota più bassa del violoncello), ad oltre 3mila hz (nota più alta del violino). Ho infine elaborato la preparazione di una vernice, che fa uso esclusivo di resine naturali, la cui formula ho messo a punto dopo aver lungamente studiato quelle della liuteria violinistica cremonese, dei grandi maestri Amati, Guarneri e in particola modo, Stradivari».

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Il Mattino