«Fay», festa di moda con attrici e sportivi per la capsule Archive

«Fay», festa di moda con attrici e sportivi per la capsule Archive
Alla riscoperta dello spirito autentico di Fay, il marchio che ha come simbolo i giacconi con i quattro iconici ganci: è così che è nato...

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Alla riscoperta dello spirito autentico di Fay, il marchio che ha come simbolo i giacconi con i quattro iconici ganci: è così che è nato l’happening napoletano dedicato alla capsule Fay Archive ed ospitato dalla boutique di via Filangieri con la partecipazione di Michele Lupi, il men’s collections visionary del gruppo Tod’s ovvero l’uomo che ha elaborato il progetto Fay Archive, ed Alessandro Squarzi, figura carismatica nel mondo della moda, con un guardaroba vintage tra i più ricercati che vanta ben 6mila pezzi originali. Un cocktail nel segno della moda quindi ma anche delle radici e degli anni Ottanta, quando cioè Andrea e Diego della Valle scoprono le giacche da lavoro indossate dai pompieri nello stato del Maine, acquistano il marchio e creano, in Italia, un nuovo modello di giacca amata in breve dagli uomini ma indossata anche dalle donne. 


Tanti, tra quanti sono stati invitati da Roberta Buccino Grimaldi, avevano infatti un aneddoto da raccontare sui tempi del famoso quattro ganci, tra cui anche numerosi volti noti: Luca Turco, Marco Maddaloni, Massimiliano Rosolino, Maurizio Aiello, Sal Da Vinci, Claudia Ruffo, Patrizio Rispo, Michelangelo Tommaso, Miriam Candurro, Patrizio Oliva, Peppino Di Capri e tanti altri che si sono soffermati quindi con Sergio Azzolari ed Elana Radonicich mentre in sottofondo passava la selezione musicale di Marco Piccolo. La capsule presentata, in ogni caso, non è che il primo capitolo di una storia che si preannuncia lunga ed appassionante, alla scoperta dell’unione tra lo spirito degli american worker e lo chic innato degli uomini italiani.
 
«Questo è un marchio che ha una  grande storia da raccontare»  spiega Michele Lupi, il men’s collections visionary del gruppo Tod’s, ovvero l’uomo  visionario che ha elaborato il progetto Fay Archive, in collaborazione  con  Alessandro Squarzi, figura carismatica nel mondo della moda, con un guardaroba vintage tra i più  ricercati, con 6 mila  pezzi originali. Fay Archive è una capsule, «un brand nel brand» come la definisce Michele Lupi, che valorizza l’originalità e l’autenticità del marchio che ha saputo tradurre lo spirito di una giacca da lavoro in un capo perfetto per la vita in città. «Il progetto Archive vive di luce propria con 5 pezzi iconici per l’inverno e altrettanti per l’estate» – spiega Michele Lupi.


Per elaborare il primo capitolo della serie Fay Archive è stato fatto uno studio dell’heritage del marchio. «Siamo andati a vedere le prime campagne pubblicitarie come quelle che avevano come protagonisti i pompieri americani ritratti nelle sedi storiche delle fire-houses – ricorda  Michele Lupi - ma in questa operazione  di valorizzazione del Dna del marchio  abbiamo  puntato a sintetizzare lo spirito vintage Usa, con l’attenzione ai dettagli in sintonia con la cultura giapponese e l’amore per lo stile tipicamente italiano». «Alla fine siamo riusciti a ottenere un equilibrio che Diego della Valle  aveva indicato come una unione tra lo spirito degli american worker e  lo chic innato degli uomini italiani». Il risultato di questa operazione «che ha la forza di un gong nella storia del marchio» si concretizza in capi versatili che si adattano alle differenti stagioni e temperature. Qualche esempio? I giubbotti in canvas di cotone diventano caldi e confortevoli per l’inverno grazie a un interno in orsetto reversibile. I parka e i lunghi trench imbottiti sono abbinati a fodere in pile con colori a contrasto. «Sono felice di aver creato questa collezione - commenta Alessandro Squarzi – Fay Archive è l’espressione di uno stile sempre attuale che va al di là delle mode, un’ icona legata all’outdoor».

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Il Mattino