Nuovo Teatro Sancarluccio, Nunzia Schiano in scena con «Fèmmene»

Nuovo Teatro Sancarluccio, Nunzia Schiano in scena con «Fèmmene»
Sarà l'apprezzata e popolare attrice Nunzia Schiano, sabato 15 gennaio alle ore 21.00 e domenica 16 gennaio alle ore 18.00, a continuare la stagione artistica del Nuovo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sarà l'apprezzata e popolare attrice Nunzia Schiano, sabato 15 gennaio alle ore 21.00 e domenica 16 gennaio alle ore 18.00, a continuare la stagione artistica del Nuovo Teatro Sancarluccio con “Fèmmene”. Grazie all'impegno della direttrice della blasonata sala di San Pasquale a Chiaia, Giuliana Tabacchini, l'amata interprete si presenterà al pubblico con il collaudato lavoro basato sui testi di Myriam Lattanzio tratti da “Nostra Signora dei friarielli” di Anna Mazza. 

A fare da spalla alle narrazioni della protagonista sarà la stessa Lattanzio con le sue canzoni insieme alla chitarra di Francesco Ponzo e al contrabbasso di Roberto Giangrande. Con la regia Niko Mucci, “Fèmmene” conduce gli spettatori in una galleria umana, una serie di ritratti femminili, di voci di donne: ognuna di esse rappresenta una tessera di quel mosaico complesso ed affascinante che è l’animo umano femminile. Donne rappresentate nella loro forza e nella loro fragilità insieme.

Tableau vivant dove troveranno spazio una mater dolorosa che darà vita ad una nuova Pietà, una ragazza che vive, al di là della sua condizione femminile, la sensazione di guardare il mondo reale attraverso il finestrino di una metropolitana che, nonostante la fermata, non le consentirà mai di “scendere” nel mondo reale che forse tanto reale non è. Donne violentate nel corpo e nell'anima. E una madre, nume tutelare del focolare domestico che alle prese con i “friarielli”, sorta di totem familiare e allo stesso tempo “tela di Penelope” che non avrà mai fine, affronta i turbamenti dell’equilibrio familiare che le provengono dall’interno.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino