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Dal 5 marzo la Fondazione Banco di Napoli riapre le porte del suo museo ilCartastorie in via dei Tribunali, 214, profondamente innovato nei contenuti dell'offerta ai visitatori. Ricco materiale multimediale si affianca alla documentazione d'archivio mettendo a disposizione di utenti di ogni età molteplici forme di fruizione che assicurano un'esperienza culturale ed estetica unica nel suo genere. Nuove installazioni che raccontano nuove storie all'interno del percorso multimediale Kaleidos di Stefano Gargiulo Kaos Produzioni, cuore dell'offerta permanente de ilCartastorie, il progetto di valorizzazione delle storie contenute nei faldoni dell'archivio storico del Banco di Napoli, patrimonio di cinque secoli di storia custoditi nei pagamenti degli antichi banchi pubblici.
Le novità non finiscono qui. Nello spirito più ampio di «esperienza museale» - che offre al pubblico un complesso di attività e proposte culturali - ilCartastorie, in linea con la vocazione filantropica della Fondazione Banco di Napoli, include, tra le novità della riapertura, la possibilità di partecipare a un'iniziativa benefica.
Con i biglietti speciali charity sarà possibile scegliere di sostenere il trust cover (una rete per il «dopo di noi» delle persone diversamente abili), Avep Onlus (Assistenza domiciliare ai pazienti con specifiche patologie ematologiche in cura presso il Reparto di Ematologia della Fondazione Pascale di Napoli), la colonia estiva per i bambini di Forcella, quartiere difficile della città di Napoli. «Oggi più che mai c'è la necessità di riscoprire una memoria antica - dice la presidente della Fondazione Banco di Napoli, Rossella Paliotto - con gli oltre 100 chilometri di libri maggiori dell'archivio storico del Banco di Napoli, ilCartastorie è un tesoro di memorie lungo 500 anni. Il nostro obiettivo è quello di consentire a tutti di andare alla scoperta delle proprie radici, ma senza dimenticare l'insegnamento che trae origine da questi volumi, ovvero la capacità di inclusione che ancora oggi caratterizza i popoli meridionali. Ed è per questo - conclude - che il museo apre le porte alla città e ai suoi abitanti con attività culturali nel segno della solidarietà. Riuscire a coniugare insieme la promozione della cultura, la sensibilizzazione e l'attenzione verso chi più ne ha bisogno è il principale impegno della Fondazione».
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