Ultimi 10 giorni per la mostra “Il futurismo anni ’10 - anni ‘20”, visitabile fino a domenica 17 febbraio nella trecentesca Cappella Palatina del Maschio...
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L’esposizione presenta straordinarie opere di Boccioni, Balla, Carrà, Severini, tra gli altri, portando lo spettatore a scoprire, attraverso tre dimensioni creative nuove e dirompenti, la prima e più importante delle avanguardie europee.
Tra queste, Ritratto di Augusta Popoff, 1906 di Umberto Boccioni, Le tango argentine (danse), 1912,di Gino Severini, Motociclista,1914 di Gerardo Dottori, Mazzo di Fiori, 1917 di Julius Evola, Costruzione spaziale paesaggio1921 di Enrico Prampolini, Ritmi di rocce e mare 1929 di Benedetta, Donna e ambiente 1922 di De Pistoris; nonché lavori riprodotti all’epoca nelle pubblicazioni edite dagli stessi artisti, come Subway (folla ai treni sotterranei), 1930 di Fortunato Depero, o sulle riviste futuriste, come “Lacerba”, “Noi” e “Roma Futurista” o appartenute a Filippo Tommaso Marinetti, come Folla + paesaggio del 1915, di Giacomo Balla. Il collage di carte colorate, applicate su tela, fu chiesto a Balla da Marinetti, perché realizzasse un pannello per sostituire uno specchio del suo guardaroba; è un inedito l’opera Industriale – zetaseiseidi Fillia (Luigi Enrico Colombo). Uno degli esempi più compiuti dell’arte meccanica futurista, l’opera Simultaneità architettonica di Enrico Prampolini. Quadro simbolo che racchiude in sé il senso della mostra, ossia il paesaggio e l’opera meccanica. Tra le altre curiosità il Pupazzo Campari di Fortunato Depero, la scultura in legno realizzata per la ditta Campari costituisce un esempio di anticipazione della pop art. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino