Rimandata la scorsa settimana, a causa del cattivo tempo, la giornata di volontariato organizzata dall’Oasi Wwf Cratere degli Astroni può (si spera) finalmente avere...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E così, se alcune piante mostrano forza e determinazione, dando cenni di ripresa autonoma, dove invece siano del tutto scomparse se ne pianteranno delle altre.
I volontari hanno già fatto la gran parte del lavoro, rendendo ad esempio di nuovo possibile il deflusso delle acque piovane, o ripristinando alcuni sentieri; ma anche e soprattutto recuperando una radura, fondamentale per la sopravvivenza della biodiversità.
Ed è qui che si può dare il proprio contributo: l’idea è quella di una prateria sociale, e i suoi primi semi si potranno piantare (figurativamente e concretamente) questo sabato.
Per aiutare la vegetazione a tornare ricca e vigorosa, saranno allora seminati graminacee, fiori di campo, erba medica e alberi di bosco – i semi necessari saranno diversi chili, quindi meglio prepararsi.
Inoltre, se parte di questi sarà dell’organizzazione, sono fondamentali quelli portati dai partecipanti – attenzione però a informarsi prima, per sapere quali possono essere utili; si può farlo agli stessi contatti suindicati ma, per avere un’idea, vanno bene i mix di graminacee e di leguminose, e i kit di fiori di campo (composti da lobularia, ranuncolo, violette, papavero, malva, silene, verbasco, anagallide). Chi non avesse modo di procurarseli, a fronte di una donazione (a favore di “Salvare il cuore selvaggio di Napoli”, da fare su Meridonare al link www.meridonare.it/progetto/salva-il-cuore-selvaggio-di-napoli), può chiedere agli organizzatori di acquistarli e li troverà sul posto.
Un’ultima indicazione pratica: bisogna munirsi di guanti, stivali, cappello e attrezzi per il giardinaggio; e portare dell’acqua e del cibo con cui fare una pausa-colazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino