Sarà presentato giovedì 22 giugno, con inizio ore 18, all'Associazione Lucana Giustino Fortunato, in via Cappella Vecchia a Napoli, il volume «Giuseppe De...
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All’incontro parteciperanno, oltre all’autore, i professori Ludovico Brancaccio e Gabriella Lavina della Federico II, Chiara Ghidini e Giuliana Scalera dell’Orientale.
Giuseppe De Lorenzo fu geologo, traduttore di testi buddisti e di Schopenhauer, grande lettore di Shakespeare e senatore del Regno. Una figura poliedrica che è stata discussa e anche oggetto di critiche, ma che di fatto resta di grande interesse sia per la storia della cultura napoletana agli inizi del Novecento sia per la storia del buddhismo in Italia. Non a caso, quando nel 1981 l’editore Laterza ha ripubblicato, in stampa anastatica, il suo India e buddhismo antico, la cui prima edizione risale al 1904, un sanscritista del valore di Raniero Gnoli ha scritto: «Molto, indubbiamente, è stato fatto dagli inizi del secolo fino ad oggi nel campo della buddhologia, ma la presentazione e l’analisi del Buddhismo del De Lorenzo resta a tutt’oggi sostanzialmente esatta».
Laureato in Filosofia presso l’Università di Napoli L’Orientale, è Salvati studioso, da anni delle filosofie e delle religioni orientali. Giornalista professionista, è anche esperto di comunicazione digitale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino