Hhydrotopia: la mappa dei passaggi d'acqua di Napoli presentata dal Goethe

Coniugata l'intuizione artistica con la ricerca scientifica

Hhydrotopia: la mappa dei passaggi d'acqua di Napoli presentata dal Goethe
La Conca di Agnano ad occidente, Volla-Ponticelli ad oriente, Santa Lucia e il Chiatamone nel centro cittadino: questi i passaggi d'acqua napoletani della mappa multimediale...

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La Conca di Agnano ad occidente, Volla-Ponticelli ad oriente, Santa Lucia e il Chiatamone nel centro cittadino: questi i passaggi d'acqua napoletani della mappa multimediale del progetto "Hhydrotopia" realizzata dal Goethe-Institut di Napoli in collaborazione con "lan – laboratorio architettura nomade", dove sono inserite pubblicamente le ricerche svolte fino a oggi per CoolCity con l'obiettivo di rendere partecipe la comunità del processo di mappatura, che ha portato all’organizzazione di workshop e camminate per diffondere e al tempo stesso raccogliere informazioni relative alla storia delle acque dei luoghi mappati. Qui il sito.

È stata-presentata ieri al Goethe-Institut di Napoli la mappa, nata nell’ambito del progetto internazionale "Atlas of Mediterranean Liquidity – l’Atlante delle acque mediterranee", lanciato dal Goethe-Institut di Tel Aviv in collaborazione con il Centre for Digital Art di Israele, e realizzata dal team di CoolCity (Napoli) - Daniela Allocca, Martin Devrient, Giacomo Faiella e Alexander Valentino - a cura del "lan - laboratorio architettura nomade".


La presentazione è stata preceduta da una passeggiata attraverso i luoghi rappresentativi della risorsa acquifera del nucleo della città, partita da piazza Trieste e Trento per concludersi alla sede del Goethe-Institut. A parlare del progetto la direttrice del Goethe Maria Carmen Morese, il segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale Vera Corbelli, il professore Nicola De Pace della Rhode Island School of Design (Providence/USA) e i realizzatori di "Hhydrotopia": l’architetto Alexander Valentino, il fotografo Martin Devrient, il grafico Giacomo Faiella e l’artista e curatrice Daniela Allocca.

«"Hhydrotopia" vuole essere il nostro contributo alla conoscenza di culture sensibili all'ecosistema, una ricerca propedeutica al restauro del confort urbano attraverso il riciclo e il riuso di tecnologie e infrastrutture compatibili con l’ambiente», spiega Valentino.

"Hhydrotopia" vuole coniugare l’intuizione artistica con la ricerca scientifica e comunicare l’aspetto pioneristico di una ricerca volta a rintracciare gli antichi canali e sorgenti per un loro utilizzo futuro. Il recupero della memoria delle acque può aiutare nell’immaginare un futuro dove rinnovare la relazione con le acque della città.
In Italia, oltre al Goethe-Institut di Napoli, partecipa al progetto anche il Goethe-Institut di Genova, con la mappa "Immerse", realizzata dai collettivi Zones Portuaires e Corpi Idrici per raccontare la relazione tra gli habitat umani e quelli in acqua sulla costa genovese, lasciando emergere storie di invisibili, ignoti o persi che riemergono in superficie attraverso un'immersione multisensoriale di immagini, video, suoni, interviste e testi. Nel loro insieme formano una narrazione del territorio genovese e della sua vulnerabilità, da sempre dominato dalla dinamica delle acque tra entroterra e mare.  


 

"Atlas of Mediterranean Liquidity – l’Atlante delle acque mediterranee" invita artisti e creativi a progettare, in collaborazione con scienziati e studiosi, mappe interattive relative alla relazione che il Mediterraneo ha sviluppato nel tempo con l’acqua come risorsa che ha generato anche cultura. Il risultato sarà una collezione polifonica di mappe che mostreranno prospettive interessanti e nuove narrazioni sul nostro rapporto con l'acqua. Questo progetto mette in contatto gli attori culturali della regione mediterranea e non solo e favorisce lo scambio tra loro, infatti partecipano tutti i Goethe-Institut dei Paesi che affacciano sul Mediterraneo come Egitto, Grecia, Italia, Croazia, Marocco, Tunisia, Turchia e Cipro.
 

CoolCity è un progetto di ricerca/azione multidisciplinare che propone un esperimento urbano mirato al raggiungimento dei seguenti obiettivi generali: resilienza ai cambiamenti climatici, rigenerazione urbana, rinaturalizzazione e protezione della biodiversità. Lo studio si concentra sull’area metropolitana di Napoli e mira al recupero delle acque disperse e non più utilizzate al fine di contrastare gli aumenti di temperatura a livello urbano. 

 

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Il Mattino