Il deejay afro-napoletano sbarca sulle piattaforme con il primo singolo «Sexy»

Il deejay afro-napoletano sbarca sulle piattaforme con il primo singolo «Sexy»
 Un mix tra rap e afro. Nasce così “Sexy”, il primo singolo di Jesa, deejay napoletano ma di origini eritree, che da oggi sarà disponibile su tutte...

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 Un mix tra rap e afro. Nasce così “Sexy”, il primo singolo di Jesa, deejay napoletano ma di origini eritree, che da oggi sarà disponibile su tutte le piattaforme digitali. Ad accompagnare il dj/producer italo-eritreo, al suo esordio nella scena musicale italiana, il rapper/cantautore Justinowusu e la rapper Doris. Ma come nasce l’idea di questa collaborazione? «Oltre ai dj set – racconta Jesa - ho sempre prodotto beat e sono in costante ricerca del sound giusto che possa differenziarmi dagli altri. Gli ultimi due anni li ho trascorsi chiuso in casa a produrre, studiare e a fare ricerca per far sì che quell’Afro Sound, che ho sempre amato, potesse uscire nel migliore dei modi rispettando a pieno la mia visione. Quando ho prodotto “Sexy” ho da subito capito che era forse il modo migliore per potermi presentare sul mercato musicale italiano come producer e quando ho ascoltato Justin mi sono detto ‘ok, lui secondo me ci starebbe a pennello su questa strumentale’».

«Justin – incalza ancora il dj-producer - mi ha colpito da subito con i suoi brani ed essendoci sentiti per un po’ telefonicamente, condividendo idee e pensieri prima di iniziare a lavorare, vedevo che eravamo sempre più affini. Da quando ho saputo che lui ha trascorso parecchi anni della sua vita a Londra in mezzo ad un contesto culturale e musicale che io amo ero sempre più convinto della scelta. Sono stato molto colpito alla prima bozza del ritornello e dopo la sua prima strofa ci siamo detti qui serve un featuring femminile ed entrambi abbiamo pensato a Doris. Doris non la conoscevo ma il fatto che anche lei sia eritrea come me e con parecchi amici connazionali in comune è come se la conoscessi da molti anni. Sono stati mesi di lavoro lunghi duri e difficili ma molto soddisfacenti. Ho aspettato tanti anni il momento giusto per condividere questa chiave di afro sound e io credo che la gente sia pronta e soprattutto tutti gli afro-italiani di seconda generazione lo siano».

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Il Mattino