«In vitro humanitas», le sculture di vetro di Mauro Bonaventura esposte al Museo Cappella Sansevero

È un omaggio al Principe che nei sotterranei del palazzo allestì infatti anche una vetreria per cimentarsi nella colorazione del vetro

Due sculture in vetro di Mauro Bonaventura esposte nella mostra «In vitro humanitas»
Due sculture in vetro di Mauro Bonaventura in dialogo con le celebri Macchine anatomiche del principe di Sansevero: è «In vitro humanitas», mostra visitabile da...

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Due sculture in vetro di Mauro Bonaventura in dialogo con le celebri Macchine anatomiche del principe di Sansevero: è «In vitro humanitas», mostra visitabile da domani al Museo Cappella Sansevero, gioiello barocco ideato dal principe Raimondo di Sangro. Nella cavea sotterranea l'artista veneziano espone, per la prima volta a Napoli, le installazioni dei suoi corpi vitrei: «Homo erectus», complessa scultura in vetro policromo, e «Flying», figura sospesa che ricorda il Tuffatore di Paestum. Entrambe le opere sono allestite in prossimità delle due Macchine anatomiche, prodotti di finissimo artigianato e opere d'arte, frutto degli interessi scientifici del principe di Sansevero e del medico palermitano Giuseppe Salerno che le realizzò alla metà del Settecento. All'intrico dei vasi sanguigni delle Macchine replica così il reticolo che forma le grandi figure umane dello scultore del vetro.

Un omaggio al Principe che nei sotterranei del palazzo allestì infatti anche una vetreria per cimentarsi nella colorazione del vetro. «Quando ho visto le opere di Bonaventura, sono rimasta immediatamente affascinata dagli intrichi di quei corpi plasmati con tecniche antiche, rigorosamente artigianali come egli stesso racconta» scrive nel catalogo Maria Alessandra Masucci, presidente del Museo.«Mauro Bonaventura è sempre stato affascinato dalla macchina più misteriosa che Dio abbia creato, cioè l'uomo. Racconta le sue storie come se il vetro fosse inchiostro, adoperando la cannula fiammeggiante a mò di matita. Come un chirurgo vascolare, ha studiato anatomia per poter proporre in vetro una sintesi coerente del nostro sistema arterioso» spiega Jean Blanchaert, curatore. La tecnica utilizzata è quella del vetro a lume. Il materiale, in questo caso canne di vetro policromo di Murano, viene scaldato e modellato tramite la fiamma che esce da un cannello metallico collegato a una bombola che emette gas e ossigeno. La mostra è visitabile fino al 16 gennaio 2023.

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Il Mattino