Sant'Anastasia, tableaux vivants da Caravaggio a Santa Maria La Nova

Sant'Anastasia, tableaux vivants da Caravaggio a Santa Maria La Nova
 L’associazione «La Via della Bellezza» regala alla città una rappresentazione unica con la tecnica settecentesca dei tableaux vivant, quadri...

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 L’associazione «La Via della Bellezza» regala alla città una rappresentazione unica con la tecnica settecentesca dei tableaux vivant, quadri viventi: le opere di Michelangelo Merisi vivranno davanti agli occhi degli spettatori.

L’appuntamento è per le 19 di lunedì 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano, alla parrocchia Santa Maria La Nova di Sant’Anastasia, con un’iniziativa dell’associazione La Via della Bellezza che, a settembre scorso, ha trasformato il centro storico di Sant’Anastasia in un percorso culturale di poesia, arte, danza e musica e che, ritenendo di dover valorizzare appunto la bellezza in tutte le sue forme, per le festività 2016 regalerà alla cittadina vesuviana una performance che tanto successo ha riscosso – per fare solo un esempio – al Museo Diocesano di Napoli.
Le splendide opere del Caravaggio prenderanno vita dinanzi agli occhi degli spettatori ma, prima ancora, l’introduzione della imperdibile serata sarà affidata a Mariano Marmo, medico e giornalista pubblicista, autore del saggio «Caravaggio, ho scritto il mio nome nel sangue», oltre a numerose altre pubblicazioni scientifiche, storiche e divulgative. Nell’opera, l’autore segue le tracce del genio Caravaggio da Roma a Napoli, a Malta e in Sicilia, sottolineando le innumerevoli domande ancora senza risposta che fanno della vita e della morte di Michelangelo Merisi un enigma storico sullo sfondo dell’Italia del ‘600.

L’associazione La Via della Bellezza (il presidente è Emilio Donnarumma e tantissimi sono gli anastasiani che vi hanno aderito con entusiasmo e voglia di riscatto) ha una missione: rendere il bello fruibile a ciascun cittadino, implementare un laboratorio culturale ed artistico sul territorio che avrà luogo nella Congrega di piazza Trivio risalente alla metà del ‘500 e arricchita da un bellissimo affresco già quasi riportato interamente alla luce. La Congrega necessita al momento di un lavoro di restauro che richiede un importante impegno economico per poter diventare – come è nelle intenzioni – una fucina di idee e un presidio permanente di bellezza.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino