«L'odore della pelle» al Teatro Sannazzaro: quando l'olfatto ci fa riconoscere l'altro

L'odore della pelle.
«Quell’odore di pelle diversa che ti faceva sentire estraneo in un mondo in cui dovremmo essere tutti profumati». È “L’odore della...

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«Quell’odore di pelle diversa che ti faceva sentire estraneo in un mondo in cui dovremmo essere tutti profumati». È “L’odore della pelle” che debutta in prima nazionale l’8 dicembre al Teatro Sannazzaro per il Campania teatro festival diretto da Ruggero Cappuccio e finanziato dalla Regione Campania. Annamaria di Maio che cura la direzione artistica, insieme a Francesca Gammella - concept e drammaturgia - danno vita insieme alle coreografie di Nyko Piscopo danno vita a questo spettacolo che parte da una riflessione profonda, sul sentire l’altro attraverso il senso dell’olfatto.

Ciò permette di riconoscere l’altro, nella sia pienezza o diversità. L’istinto ci riporta a sensazioni, ricordi, percezioni di un qualcosa che abbiamo già vissuto, attivando un senso che molto spesso dimentichiamo, ma che in realtà è il più reattivo e rapido di tutti. Questo porta l’uomo ad immergersi in esperienze che vanno oltre disegnando nel suo inconscio quei confini che determinano e definiscono appartenenze etniche, genetiche, culturali.

L’odore di una pelle diventa quel parametro dentro il quale l’essere umano si muove e distingue. Amore, sofferenza, infanzia, violenza tutto è odore, quasi come un codice genetico unico che ci contraddistingue e talvolta distingue. Ma se lo lavassimo via e mischiassimo tutto, chi e cosa saremmo?

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Il Mattino