“Il suo discorso è disordinato, febbrile come un delirio, impetuoso e non sempre intellegibile, ma in cambio vi si sente, e nelle parole e nella voce, un che di...
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Cechov scrisse spesso della follia, e con lui molti altri: tema intellettivamente interessante e emotivamente struggente, curioso e tragico insieme, che ha percorso pagine e pagine di letteratura e non solo.
E che questo sabato alle 20.30 riempirà della sua materia densa pure il palcoscenico dell’ex Opg occupato Je so’ pazzo (via Matteo Renato Imbriani 218; per le informazioni, sito e pagina Fb), con lo spettacolo “Tutti matti per i folli”, che raccoglie proprio alcune delle pagine dedicate alla pazzia.
L’allestimento è a cura di P.i.p.p.e. (Progetto indipendente promozione potenzialità espressive) e ha la regia di Matteo Piscitelli, che firma peraltro anche due dei testi in scena, e si articola in una rappresentazione dai confini non definiti: gli attori (che sono Alfonso Sgambato, Katia Tuccillo, Nuntia Ambrosino e lo stesso Piscitelli, e saranno accompagnati dalle musiche dal vivo e in parte originali di Giovanni Nocerino) potranno infatti entrare in scena e muoversi in più punti dello spazio, trasformando la sala e mescolandosi al pubblico.
I testi – oltre a Cechov ci sono ad esempio Eduardo De Filippo, Stefano Benni, Massimo Troisi, Abner Rossi – sono quattro monologhi e quattro piccoli atti unici, che raccontano della follia dei personaggi, delle loro personali e intime follie, degli anfratti e delle prospettive di quelle follie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino