La Fracci nel museo della danza con le scarpette del San Carlo

Carla Fracci
Entrano nel più grande museo della danza le scarpette indossate da Carla Fracci per il San Carlo il 15 febbraio 1990 in occasione del debutto di “Eleonora Duse -...

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Entrano nel più grande museo della danza le scarpette indossate da Carla Fracci per il San Carlo il 15 febbraio 1990 in occasione del debutto di “Eleonora Duse - Isadora Duncan, adieu et au revoir”, in scena con la regia di Beppe Menegatti al Teatro Mercadante di Napoli nell'ambito della stagione sancarliana. La grande étoile è molto affezionata a questo balletto che lega il suo nome a due grandi interpreti del passato. E quindi ha scelto le scarpette usate in quella occasione per donarle alla collezione del Museo dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo dove sono esposte alcune scarpette storiche appartenute alle più importanti danzatrici del mondo. Mancavano le sue, e questo regalo colma il vuoto.


La consegna del cimelio domenica 23 febbraio a Firenze nel corso della giornata conclusiva di Danzainfiera nella cornice della Fortezza da Basso. La manifestazione, giunta alla sua quindicesima edizione, è diventata negli anni punto di riferimento importante per il mondo della danza. Perché a fianco di convegni, tavole rotonde, presentazioni di libri e docu-film non mancano appuntamenti per casting nel campo dello spettacolo, del cinema, della moda e dell’entertainment, tra questi attesi gli autori di “Italia’s Got Talent” con il coreografo Thomas Signorelli. Nel corso del programma che si snoda sullo slogan “Make it possible”, audizioni e lezioni con celebri scuole internazionali: Joffrey Ballet School, The Ailey School, Vaganova Ballet Academy, l’Abt Jacqueline Kennedy Onassis School. Tra le star ospiti Natalia Osipova, principal dancer al Royal Ballet di Londra e al Mikhailosvky di San Pietroburgo; Matthew Prescott, direttore artistico NYC Musical Theater; Tracy Inman, co-direttore The Ailey School di New York; Irina Sitnikova dance teacher e Zhanna Ayupova art director dell'accademia Vaganova di San Pietroburgo.







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Il Mattino