Una mattinata di riflessione al Teatro Acacia, organizzata da Rogiosi Editore, che ha coinvolto 800 studenti delle scuole di Napoli e provincia. Al centro del dibattito, Bagnoli e...
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L'evento rientra nell'ambito di un progetto più ampio con i ragazzi delle scuole medie e superiori di Napoli e provincia volto alla sensibilizzazione degli studenti su alcuni temi, per sviluppare il loro senso di appartenenza al territorio e stimolarli alla riflessione sulla legalità, il rispetto dell'ambiente, i loro diritti e doveri. Al Teatro Acacia erano presenti gli studenti degli istituti professionali napoletani Mario Pagano, IIS Giancarlo Siani, ISIS Enrico De Nicola, Giustino Fortunato, Ippolito Cavalcanti di San Giovanni a Teduccio, Vittorio Veneto di Scampia, del liceo Renato Cartesio di Villaricca e della scuola media Giancarlo Siani sempre di Villaricca. “La maledizione dell’acciaio” narra la storia di un ragazzo, che potrebbe essere uno tra i tanti che leggeranno il libro, Massimo Mancini, promessa del calcio, innamorato della sua Bagnoli, dove il mare si respira nell’aria. Ma Bagnoli ha una storia che forse i più giovani non conoscono, o che forse immaginano soltanto quando si trovano nel quartiere e vedono gli ‘scheletri’ dell’Italsider, la fabbrica siderurgica, oggi dismessa, che negli anni ha generato tanto lavoro, ma ha anche avvelenato tante persone, a causa dell’amianto a contatto con il quale lavoravano. Massimo perde suo padre per una malattia procurata da questo materiale, e allora decide di provare a capire la verità, di studiare fino a riuscire ad entrare nel gruppo operativo che si occupa della bonifica di Bagnoli. Entrando nell’ecomostro d’acciaio, il giovane viene colpito dalla sua ‘maledizione’, e trova le armi giuste per combattere quel mostro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino