Quando le sue dita si posano sui tasti del pianoforte, come per incanto la musica sembra ammaliare il pubblico, trasportandolo in una dimensione quasi mistica. Sarà per...
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L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo anche dall’ex assessore del Comune di Napoli Daniela Villani, che ora ha la delega al Mare e che ha dato il patrocinio al progetto. E in attesa dei prossimi super attesi appuntamento, la prima tappa del tour si è tenuta in una location d’eccezione: il pontile di Bagnoli.
«Amo la mia città e amo stare in mezzo alla gente - spiega il giovane pianista - per questo l’idea di coinvolgere il pubblico mi ha entusiasmato. Partendo dal mare fino ad arrivare nei vicoli e nelle piazze del centro, ma non solo. Sono convinto che se ho avuto successo in Brasile, mi chiamano in Messico o in Gran Bretagna e vado ovunque è perché sono napoletano». «Potevo essere un boss. Ma dopo gli errori giovanili ho capito qual e fosse la mia strada. A salvarmi è stato il jazz».
Musicista di fama internazionale, Vincenzo non rinnega il suo passato che da bambino lo stava per portare sulla cattiva strada. «Avevo 13 anni quando fui arrestato dopo uno scippo - racconta - ero insieme ai miei amici, tutti figli di boss. Quando mi portarono in questura fui picchiato dagli agenti. Poi fui rinchiuso ai Colli Aminei e mia madre mi punì non portandomi i vestiti di ricambio. Così mi resi conto di aver avuto una lezione di vita».
Poi il colpo di fortuna, quando ad accorgersi delle sue eccezionali doti artistiche fu Roberto de Simone. Da allora una carriera che è volta sempre più in alto: premi, concerti in tutto il mondo e un progetto tutto suo, “Danise OnTheRoad”, che lo ha spinto a suonare il pianoforte nelle piazze di Napoli. Reduce da una fortunata tournée all’estero con il nuovo album “Saravà”, tra cui Brasile e Messico (da dove è tornato pochi mesi fa), Vincenzo ha ottenuto dal Comune il riconoscimento di eccellenza partenopea. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino