Lo spleen caprese: «Capri Sehnsucht, Capritudine» al centro Emporium

Lo spleen caprese: «Capri Sehnsucht, Capritudine» al centro Emporium
Secondo appuntamento con la rassegna “Capri in Winter”, promossa dal Centro culturale Emporium a Capri in via Padre Serafino Cimino 20b, con il finanziamento della...

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Secondo appuntamento con la rassegna “Capri in Winter”, promossa dal Centro culturale Emporium a Capri in via Padre Serafino Cimino 20b, con il finanziamento della Città Metropolitana di Napoli. L’appuntamento è previsto per domani, giovedì 6 alle 18.00, con una conferenza del prof. Renato Esposito, germanista ed esperto di storia locale che porterà i convenuti in un viaggio metaforico alla scoperta della ‘Zauberinsel’, l’isola magica vista dai tedeschi, che tanto hanno contribuito alla creazione del mito di Capri nel mondo.


La conferenza del prof. Esposito condurrà gli ospiti alla riscoperta di alcuni termini che fanno parte del vocabolario immaginario di Capri, tra questi il concetto di “Capri Sehnsucht”, una sorta di ‘spleen’ tutto caprese che ha origini dall’epoca romantica ed ha portato i viaggiatori nordici a ritrovare nell’isola il luogo di elezione della propria anima, l’altrove per eccellenza. Tanti i termini che fanno parte di questo vocabolario di matrice romantica legati a Capri, tra questi: Toteninsel (isola dei morti), magische insel (isola magica), isola dell’Heimweh, ovvero della nostalgia dal luogo di nascita. Sentimenti e termini documentati nei tanti testi prodotti dai viaggiatori tedeschi dell’’800 sull’isola che avevano idealizzato il luogo come una sorta di topos letterario, affascinati più dalla sua anima greca classica, di memoria omerica, che da quella romana con le vestigia legate all’imperatore Tiberio.

Tanti i luoghi di Capri fucina di questo sentimento legato alla nostalgia e alla malinconia creativa, come la grotta azzurra divenuta celebre nel mondo grazie al testo di August Kopisch “La scoperta della Grotta Azzurra” (1838) e a luoghi come il Caffè Zum Kater Hiddigeigei, noto anche come Caffè Morgano, che si trovava nella centralissima Via Vittorio Emanuele, allora conosciuta come via Hohenzollern. In questo caffè-emporio, simbolo di una Capri dove si potevano sedere allo stesso tavolo, comprendendosi, persone dalle culture e dagli idiomi più diversi, donna Lucia Morgano, una delle prime locandiere dell’isola, era il punto di riferimento di tanti viaggiatori stranieri come il conte Fersen, il pittore Chrsitian Allers, perfino Maxim Gorky.


Proprio da questi luoghi partirà l’ideale dell’isola come luogo fantastico, della gioiosità ma allo stesso tempo foriero di una malinconia creativa che ritroviamo in tanti scrittori nordici che hanno parlato di Capri e della capritudine. L’appuntamento successivo con i giovedì di Emporium è per il 13 Febbraio con un reading dedicato a Mackenzie, Douglas e Wells a cura di Massimo Cerrotta. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino