«Luce 1»: tra mistico e ultra-visibile la mostra di Assunta Saulle

La mostra di Assunta Saulle
Punti e filamenti di colori luminosi che si trascinano fluidi e iridescenti su un campo buio dal quale traspaiono fievoli lineamenti e figure di volti appena distinguibili e...

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Punti e filamenti di colori luminosi che si trascinano fluidi e iridescenti su un campo buio dal quale traspaiono fievoli lineamenti e figure di volti appena distinguibili e illuminati da un chiarore lunare.

In una serie di suggestivi ritratti fotografici su carta, ceramica e light box si dipana nei sontuosi saloni della Cappella Palatina al Maschio Angioino di Napoli «Luce 1», la mostra di Assunta Saulle, giovane e visionaria artista campana con ricercato focus sperimentale underground e interessanti riflessioni sulla scultura classica, la luce Rembrandt e la lezione di Caravaggio, fino alla scuola futurista d’inizio ‘900. 

Plasmare estetica e manipolare creatività nell’ulra-visibile di una «quarta dimensione»: così i suoi scatti di scie luminose, spostamenti di materia anti-temporale e dinamismo fotografico che colgono lo spirito vitale del corpo in movimento e che rimandano a certe immagini delicate ed evanescenti di Paolo Roversi o Giovanni Gastel.

Solenne e suadente anche l’ambientazione, arricchita dalle suggestioni musicali di Sinead O'Connor, Sigur Ros e Jocelyn Pook.

Tecnicamente l’autrice scatta con lunghi tempi di esposizione e senza post-produzione digitale: movimenti di corpo e camera simili a pennellate sui soggetti, che sono sempre ritratti all’aperto, in luce attenuata o lunare. 

Entrata contingentata e alle distanze di sicurezza anti-Covid durante l’opening di qualche giorno fa e le visite quotidiane alla mostra, ideata da Andrea Aragosta con la curatela di Carla Travierso e prodotta da Mario Aragosta per Blacktarantella.

In esposizione fino al 1° Dicembre.

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Il Mattino